zampe del atto di zouma
Monica Silvestre / Pexels
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DEL CASO DI ZOUMA E IL GATTO

Kurt Happy Zouma è un calciatore francese che gioca nel West Ham, conosciuto per i cinque trofei vinti nella sua esperienza al Chelsea terminata quest’estate. Nell’ultima settimana è diventato popolare anche agli occhi di chi non segue la Premier League e addirittura dei profani del calcio. Il Sun infatti ha ripreso un disgustoso video già postato dal fratello su Snapchat in cui maltrattava il suo gatto. La reazione del mondo del calcio (e non solo) è stata durissima.

La multa del West Ham

Nella partita casalinga contro il Watford Zouma è stato fischiato sonoramente ogni volta che ha toccato la palla, tanto dai tifosi degli Hammers quanto da quelli degli Hornets. Addirittura Sadiq Khan, sindaco laburista di Londra, ha biasimato pubblicamente la scelta di metterlo in campo, bollando l’assenza di una posizione dura come “assenza di leadership”.

Il West Ham è stato di fatto costretto emettere un comunicato in cui condannava le azioni del difensore francese e comunicava di “voler risolvere il problema internamente alla società”. Il club londinese ha poi deciso di multare il giocatore con l’importo di 338.763 sterline, l’equivalente di 420 mila euro, che il club devolverà alla Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals, un ente benefico a tutela degli animali.

La vicepresidente del club, Karren Brady, ha rilasciato alcune dichirazioni proprio al Sun. Ha detto di non poter “difendere le sue azioni” e che “il suo comportamento non rispecchia in alcun modo i valori che ci stanno a cuore“. “Condanniamo ciò che ha fatto – ha aggiunto Brady – e mai tollereremo alcuna forma di crudeltà verso gli animali, infatti gli abbiamo comminato una multa altissima“. La posizione della società si è comunque ammorbidita perché “Kurt è pienamente consapevole della gravità delle sue azioni“. La vicepresidente sostiene di averlo “visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie: è pieno di rimorsi, si è scusato sinceramente“. “Come club – ha concluso – lavoreremo sodo al suo fianco affinché questo bruttissimo caso si trasformi in qualcosa di positivo per la sua persona“.

Moyes: titolarità e speranze

Moyes, tornato sulla panchina del West Ham nel 2020, inizialmente ha difeso la propria scelta di schierare titolare Zouma contro il Watford, asserendo che il suo compito è schierare il miglior unidici possibile. A fine partita, tuttavia, non ha perso l’occasione di dirsi molto deluso nei confronti del francese.

La sua convocazione contro il Leicester, inizialmente prevista, è ufficialmente venuta meno per “problemi intestinali”. Come spesso accade in prossimità degli scandali, potrebbe essere solo un modo di dare un calcio alla lattina. In conferenza stampa, però, Moyes è ritornato sul’argomento definendo diabolico il gesto di Zouma, ma ha anche dichiarato che “Kurt è un bravo ragazzo, lo aiuteremo“.

Deschamps verso la non convocazione in nazionale

Noel Le Graet, presidente della Federcalcio francese, ha nettamente condannato il gesto di Zouma definendolo un “atto di violenza gratuito e sgradevole“. Le Graet ha espresso comunque la sua sorpresa: “Non ho mai sentito parlare male di Kurt Zouma. Al contrario, è un ragazzo noto per essere rispettoso, positivo. Tuttavia, prendo atto delle sue scuse: spero che impari la lezione“.

Molto più duro, invece, è stato l’intervento di Didier Deschamps, commissario tecnico della nazionale. “Sono rimasto molto sorpreso da Kurt. È qualcosa di inammissibile, intollerabile, una crudeltà senza nome. Queste immagini sono scioccanti e insopportabili. Ma non sono un pubblico ministero, devo selezionare i giocatori in base a criteri diversi. Quando un giocatore sbaglia, non lo si convoca per un po’ di tempo. Non cambierò il mio modo di agire“.

Adidas e Vitality, gli sponsor se ne vanno

Adidas ha subito annunciato di aver rescisso il contratto con Zouma. In un secco comunicato, la nota società di abbigliamento sportivo ha dichiarato di aver concluso la propria indagine e conferma che “Kurt Zouma non è un atleta a contratto con l’Adidas“.

A pagare le conseguenze delle sue azioni c’è anche il club calcistico inglese. Lo sponsor del West Ham, Vitality, ha sospeso la sponsorizzazione del club con “effetto immediato”. In una nota si legge: “Siamo estremamente delusi dal giudizio mostrato dal club in risposta a questo incidente – riferendosi anche alla titolarità del difensore contro il Watford. “Sospendiamo la nostra sponsorizzazione del West Ham United con effetto immediato. Ora ci impegneremo ulteriormente con il club per capire quali azioni intraprenderanno per affrontare la situazione“.

RSPC e i gatti (al plurale!)

La Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals ente che opera per la tutela dei diritti degli animali in Inghilterra e Galles, nonché beneficiaria della donazione del West Ham, ha sottratto a Zouma i suoi due gatti. La polizia dell’Essex ha dichiarato di aver aperto “un’inchiesta urgente” sull’accaduto dopo la segnalazione della RSPCA.

Un portavoce dell’ente animalista come riportato dalla BBC, ha spiegato brevemente la situazione. “I due gatti sono ora in cura da noi, la nostra priorità è sempre stata il loro benessere. Resteranno sotto nostra responsabilità in attesa che si chiarisca la situazione. Siamo grati a tutti coloro che hanno espresso la loro preoccupazione. Abbiamo affrontato questo problema prima che il video diventasse virale online e stiamo conducendo le indagini al riguardo quindi non possiamo rilasciare ulteriori commenti“.

Zouma rischia il carcere?

Secondo il Daily Mail, il difensore del West Ham potrebbe essere processato in Francia per una denuncia presentata dalla Fondation 30 Millions d’Amis, il più grande gruppo per i diritti degli animali transalpino. La Fondazione ha rilasciato una dichiarazione tramite un portavoce: “Condanniamo questo atto atroce, abbiamo chiesto la sospensione del giocatore dalla nazionale francese e abbiamo sporto denuncia contro di lui”.

L’articolo 113-6 del Codice penale francese parla chiaro: un cittadino francese può essere perseguito per atti criminali commessi all’estero. La situazione di Zouma è aggravata dalla recente introduzione di leggi molto severe riguardo alla protezione degli animali. Dal 2021 il maltrattamento degli animali è punibile con un massimo di quattro anni di carcere e una multa di circa 60mila euro.

Morale della favola

Nel mondo interconnesso in cui viviamo non sono permessi errori a nessuno, tanto meno ai personaggi pubblici. Gli effetti di questo dato di fatto sono principalmente due, uno molto positivo e uno molto negativo.

È sicuramente positivo che l’opinione pubblica sia attenta alla tutela delle minoranze, degli animali e di ogni altra categoria che abbia bisogno di sostegno pubblico. È positiva anche la pressione che viene fatta sulle personalità pubbliche, che sono così portate ad essere esempi per il grande pubblico.

Sarebbe ipocrita e sbagliato, tuttavia, applaudire silenti ciò che questo sistema che si porta dietro, ecco il lato negativo: la gogna. In queste ore sono state raccolte più di 300mila firme su Change.org per incriminare Zouma. Per quanto il gesto del calciatore francese sia disgustoso, inaccettabile e stigmatizzabile, la piazza non può diventare tribunale. E i social non dovrebbero essere lo sfogatoio verbalmente violento di nessuno, nemmeno di chi ha ragione come in questo caso.

Aristotele avrebbe forse parlato di “giusto mezzo”, nel 2022 noi, invece, dobbiamo parlare anche di dignità umana. Perché per quanto indegno di rispetto sia il maltrattamento degli animali, è altrettanto indegno dimenticare che anche i colpevoli hanno una dignità.

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