Centrale nucleare "Enrico Fermi" di Trino (VC) sul fiume Po. Alessandro Vecchi, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Nucleare: Sì o No? L’opinione della Lega Giovani

19 Novembre 2021

Articolo di Gaia Gherardelli, Responsabile del Dipartimento Ambiente della Lega Giovani.

Ambiente, quando sentiamo questa parola la nostra psiche rievoca subito ciò a cui siamo stati abituati: le pale eoliche che girano delicate sulle nostre colline, o quei quattro pannelli solari adagiati sui tetti delle abitazioni private. Risulta facile anche rievocare le immagini di Greta Thunberg e delle proteste in piazza ed associare quei movimenti alla sinistra.

Nell’immaginario collettivo, infatti, il centrodestra non è visto come un’area politica sensibile al tema ambientale, tantomeno lo è la Lega come forza politica, da tempo stereotipata ed etichettata con accezioni negative. Questo pregiudizio è dovuto alla polarizzazione mediatica estrema da parte delle sinistre che hanno tentato di intestarsi questa bandierina. Direi anche riuscendoci.

Un grave errore da parte del centrodestra è stato subire questa propaganda green, vedendosi snaturare e strappare un tema che in realtà è nelle nostre radici: basta dare uno sguardo al passato per ritrovare l’ambientalismo nella vecchia Lega bossiana, che già allora promuoveva nei suoi programmi politici la tutela della biodiversità nell’ambito del regionalismo; ma anche ai conservatori britannici, che tutt’oggi presentano un’agenda verde di destra fortemente voluta dal Primo Ministro Boris Johnson. Certo, tra la politica britannica e il nostro Paese vi sono delle nette differenze ma le realtà sociali presentano delle similitudini comuni a tutto l’Occidente.

In Italia, oggi, ci troviamo in uno scenario sociale in cui l’ambientalismo mainstream, oltre ad essere la bandierina delle sinistre, è impregnato di un ideologismo che non porta a nulla, al quale noi di centrodestra dobbiamo opporci.

In nome di questo ideologismo ecologico di sinistra, vengono quasi imposti dei modelli sociali che stravolgono la nostra quotidianità e le nostre abitudini. Personalmente ritengo che sulle azioni individuali sia necessaria un’ampia riflessione e che tutto sia pressoché inutile se non si risolve il problema principale: la produzione di energia.

Su questo tema, il Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani ha dichiarato alla COP26 che dovremmo installare 70 gigawatt di rinnovabili per poter perseguire l’obiettivo di decarbonizzazione del 55 percento.

Per rinnovabili si intendono pale eoliche e pannelli solari, un tipo di produzione energetica supportata anche dai ‘bla bla bla’ di Greta e i suoi “gretini” – come li chiama l’ex direttore di Libero, Vittorio Feltri -, dei giovani privi di conoscenze e pragmatismo ai quali i leaders mondiali si sono piegati ormai da tempo.

I cittadini, però, non sanno che le suddette rinnovabili sono in netta contraddizione con un altro obiettivo dell’agenda green, che la Lega sposa a pieno: azzerare il consumo di suolo. L’ISPRA ha infatti evidenziato che “saranno tra i 200 e i 400 i chilometri quadrati di aree agricole persi per installare pannelli solari”. Persi significa che non saranno più coltivabili, e noi riteniamo che non si debba sottrarre il terreno agli imprenditori agricoli.

Inoltre, come fatto notare dal presidente di Confindustria Bonomi, questi piani energetici europei, simili al resto dell’Occidente, sono alquanto utopici viste le ultime dichiarazioni del presidente cinese Xi Jinping, il quale prevede addirittura di aumentare le proprie emissioni, costruendo ben 18 nuove centrali a carbon fossile e snobbando, così, la cara Greta e suoi seguaci.

Un altro fattore importante da considerare è che l’Italia, non producendo abbastanza da essere autonoma, è costretta ad acquistare gas ed energia da altri Paesi, e per tale motivo subirà in modo particolare l’imminente rincaro delle bollette.

Alla luce di ciò, quale potrebbe essere allora la soluzione? Nel dipartimento ambiente della Lega Giovani se ne discute da tempo e per noi la risposta si chiama nucleare.

Su questo tema, una prima apertura la diede l’attuale ministro Cingolani che suggerì di investire nel nucleare di quarta generazione, criticando anche la generazione Greta e suscitando in noi ‘pro-nuke’ un velo di speranza. Successivamente, vi è stato quell’apprezzabile ma timido sforzo di inquadrare il nucleare come necessario per la transizione energetica da parte della presidente della Commissione Von der Leyen.

Nello scenario politico italiano il Sen. Paolo Arrigoni, responsabile del dipartimento energia della Lega per Salvini Premier, Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, ed il nostro leader, Matteo Salvini, sono stati i primi ad esporsi in supporto del nucleare come fonte di energia pulita e soprattutto sicura, rompendo il tabù e definendo in modo chiaro la linea del partito.

Il Sen. Arrigoni ha chiarito, in un intervento in Senato, quanto sia allarmante l’aumento del caro energia nei costi in bolletta, che graverà non solo sulle famiglie ma anche sulle imprese italiane, e in particolare quelle ‘gas intensive’, come la produzione di ceramica o le vetrerie di Murano, colpendo così indirettamente anche il settore turistico.

Ha inoltre evidenziato che le sole rinnovabili non sono programmabili, in quanto funzionano solo in condizioni atmosferiche favorevoli, ossia in presenza di sole e vento. Da queste specificità tecniche dovrebbe essere chiara a tutti la necessità di investire nel nucleare.

Recentemente, è stata lanciata da Matteo Salvini, durante un suo intervento al convegno Federmanager, la proposta di investire nel nucleare pulito in chiave geopolitica per rendere l’italia competitiva ed indipendente. Su questo punto anche Giancarlo Giorgetti spinge da tempo, e non è certo un caso che lo scorso 20 ottobre si pronunciò a favore del nucleare in seguito alla sua visita a Washington (USA).

La posizione della Lega è, dunque, da ritenersi coraggiosa in quanto Matteo Salvini si è mostrato estremamente pragmatico. Se si fosse lasciato condizionare dall’opinione pubblica, in quanto spesso accusato di avere la sondaggite (la “malattia dei sondaggi”), non avrebbe fatto questo passo così netto.

Infatti, negli ultimi mesi sono state eseguite numerose indagini da parte degli istituti demoscopici italiani, da cui si evince che più della metà dei cittadini è contraria o ha timore riguardo all’energia nucleare.

Ritengo che tale senso di timore sia dovuto al ricordo delle immagini di Chernobyl, ma i cittadini non sono consapevoli che da allora la scienza è andata avanti con la ricerca e che le probabilità che catastrofi simili si verifichino di nuovo sono pressoché nulle.

Pertanto, fa quasi innervosire come i paesi occidentali abbiano rifiutato per decenni il nucleare in favore delle sole energie rinnovabili convenzionali, facendo perdere al nostro Paese l’occasione unica di diventare energeticamente indipendenti.

Questo rifiuto è chiaramente dettato dalla paura della sinistra italiana e mondiale di perdere il consenso “gretino”, e ciò rappresenta politicamente un’occasione imperdibile.

Nel panorama politico vi è uno spazio vuoto che il centrodestra deve affrettarsi a riempire, non solo perché conveniente in termini elettorali, ma anche perché l’urgenza di un’agenda green che sia pragmatica ed alternativa a quella utopica globalista si fa sentire. Noi giovani ne avvertiamo la necessità e sentiamo il bisogno di fare la nostra parte, prendendoci cura dell’ambiente ma senza le chiacchiere di Greta e compagnia.

Non è un caso che il nostro segretario giovanile Luca Toccalini, a cui devo molto, abbia scelto di istituire il tavolo programmatico sul tema ambiente che ho l’onore di coordinare da maggio di quest’anno. A questo tavolo, come giovani della Lega, ci siamo promessi non solo di portare le istanze dei nostri territori all’attenzione delle istituzioni, ma anche di costruire quel modello di ambientalismo alternativo, pragmatico, liberale e conservatore, opposto alla folle logica catastrofica e moralista, e che veda il nucleare centrale nel processo di transizione energetica italiana ed europea.

Ce la metteremo tutta, consapevoli che le soddisfazioni arriveranno, e anche presto.

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