Era il 24 febbraio 2022 quando i carri armati russi oltrepassavano i confini dell’Ucraina, dando inizio a un’invasione su larga scala che avrebbe riportato indietro le nostre menti ai periodi più bui della storia europea. Siamo ormai arrivati alla fine dell’anno, la guerra è ancora in corso e spiragli di pace non se ne vedono. All’inizio del conflitto e durante i primi mesi di combattimenti, i giornali aprivano con le
A me le manifestazioni non sono mai piaciute: roba da giovanotti ribelli, da rivoluzionari, non fanno al caso mio, pensavo. Prima di sabato, la mia concezione di manifestazione era la seguente: un mucchio di persone ammassate in un unico posto, che urlano a squarciagola, che sbracciano come degli indemoniati, che si esaltano, che ti toccano, soprattutto che ti toccano. Qualcosa di molto simile a un rave party, in sostanza. Partiamo
È curioso come, a volte, ci affezioniamo a persone che non abbiamo mai conosciuto, che non avremmo potuto conoscere nemmeno volendo. Eppure, la loro presenza indiretta e prolungata crea tanti ricordi e, forse, anche un po’ di amore. Quando martedì scorso ho appreso della morte di Angela Lansbury, ho sentito un vuoto e un groppo in gola. La signora in giallo ha unito più generazioni La prima volta che ho
Questo articolo, scritto con la collaborazione di Stefano Berto, Assistant Professor di Neuroscienze, e Barbara Collevecchio, psicologa clinica, nasce dalla constatazione di come i social media abbiano un ruolo ed un peso talmente preponderante nelle nostre vite da obbligarci ad alcune riflessioni. Premessa Nonostante io mi occupi di comunicazione scientifica, in questo articolo esprimerò parecchie teorie, osservazioni e opinioni personali. Non sono laureato in psicologia, sociologia, antropologia, economia, filosofia o qualsiasi
Sabato 11 giugno circa 900mila persone, a detta degli organizzatori, hanno sfilato per le strade della capitale in occasione del Roma Pride 2022, la manifestazione per i diritti Lgbtq+ che si svolge ogni anno nel mese di giugno. Centinaia di migliaia di persone hanno sfidato l’afa estiva e i pregiudizi (duri a morire) per reclamare quei diritti che vengono sistematicamente negati e dire basta alle violenze e alle discriminazioni legate
Sono livida, esausta e non ce la faccio più. Piango spesso e trattengo il respiro mentre cammino. “Ti prego non dirmi nulla. Ti prego non farlo mentre il mio ragazzo è vicino.”Non ho paura. Ho solo paura di incazzarmi troppo. Forse la mia è una fortuna, quella di non camminare con le gambe pesanti, ma al limite solo i co*lioni – che comunque non ho -.«Ehi bella!» «Ehi Cagnetta!» «Ma dove vai
La scorsa settimana la dirigente di un liceo pedagogico dell’Alto Adige ha inviato una lettera alle famiglie degli studenti, in cui ricordava che «a scuola si va con un abbigliamento appropriato, quindi, preferibilmente, senza magliette che lascino la pancia completamente nuda». Non l’avesse mai fatto. Gli studenti hanno prontamente reagito e, in segno di protesta, si sono presentati in classe con top e magliette corte, che lasciavano scoperto l’ombelico. Non
Vi scongiuro, non dividete tutto in buoni e cattivi, non esistono solo il bianco e il nero, non rimanete in superficie, è più complesso di come sembra. Ho passato gli ultimi anni della mia vita a commentare così le stupidissime polemiche giornaliere – che i media, per darsi un tono, chiamano querelle. Nell’epoca delle lagne vittimistiche, dove l’unico obiettivo è arraffare cuoricini, ho preso spesso le parti dei brutti, dei