Ho riflettuto a lungo sulla possibilità di scrivere questa breve ma accorata lettera al giovane drappello liberale di AlterThink. Accorata, certo. Col mio cuore colmo di affetto, di ammirazione e di riconoscenza per l’onesta rettitudine di quelle ragazze e di quei ragazzi che proclamano senza timore, con la serietà serena di chi crede con fermezza e laicamente dubita, il nome impegnativo e meraviglioso della Libertà. Amiche e Amici, indirizzo alla
Il mio principale problema è che tutti hanno un’opinione netta su qualsiasi argomento. Un tempo, a esprimere senza esitazione i propri pensieri su questioni complicate erano soltanto gli intellettuali. Oggi, invece, tutti desiderano ostentare le proprie solidissime opinioni sull’intero scibile umano, e allora ecco che a me cominciano a risplendere e a diventare seducenti quei pochi rimasti che non si gettano nella mischia, che possono ancora permettersi le sfumature: una
La delicatezza di una donna la vedi da come indossa una camicetta. Non ricordo bene quando, ma un giorno vidi Concita De Gregorio in tv e mi colpì una cosa: la sua camicetta, il modo armonioso in cui le stava addosso. Martedì scorso, Concita De Gregorio è stata ospite a Belve, il programma su Rai 2 condotto da Francesca Fagnani. Aveva una camicetta, ma soprattutto aveva con sé la conferma,
Più passano gli anni e più divento nazional-popolare. Erano i tempi del liceo e c’ero io, un audace bamboccio con l’obiettivo di cambiare il mondo, un bamboccio che disprezzava il Festival di Sanremo, e non poco, tantissimo. Fulminavo all’istante chiunque osasse farmi quella maledetta domanda in quella maledetta settimana: «Hai guardato Sanremo?». Sanremo? Ma quale Sanremo, rispondevo io, ma stiamo mica scherzando? Ma quante volte ve lo devo dire che
Era il 24 febbraio 2022 quando i carri armati russi oltrepassavano i confini dell’Ucraina, dando inizio a un’invasione su larga scala che avrebbe riportato indietro le nostre menti ai periodi più bui della storia europea. Siamo ormai arrivati alla fine dell’anno, la guerra è ancora in corso e spiragli di pace non se ne vedono. All’inizio del conflitto e durante i primi mesi di combattimenti, i giornali aprivano con le
A me le manifestazioni non sono mai piaciute: roba da giovanotti ribelli, da rivoluzionari, non fanno al caso mio, pensavo. Prima di sabato, la mia concezione di manifestazione era la seguente: un mucchio di persone ammassate in un unico posto, che urlano a squarciagola, che sbracciano come degli indemoniati, che si esaltano, che ti toccano, soprattutto che ti toccano. Qualcosa di molto simile a un rave party, in sostanza. Partiamo
È curioso come, a volte, ci affezioniamo a persone che non abbiamo mai conosciuto, che non avremmo potuto conoscere nemmeno volendo. Eppure, la loro presenza indiretta e prolungata crea tanti ricordi e, forse, anche un po’ di amore. Quando martedì scorso ho appreso della morte di Angela Lansbury, ho sentito un vuoto e un groppo in gola. La signora in giallo ha unito più generazioni La prima volta che ho
Questo articolo, scritto con la collaborazione di Stefano Berto, Assistant Professor di Neuroscienze, e Barbara Collevecchio, psicologa clinica, nasce dalla constatazione di come i social media abbiano un ruolo ed un peso talmente preponderante nelle nostre vite da obbligarci ad alcune riflessioni. Premessa Nonostante io mi occupi di comunicazione scientifica, in questo articolo esprimerò parecchie teorie, osservazioni e opinioni personali. Non sono laureato in psicologia, sociologia, antropologia, economia, filosofia o qualsiasi