Con l’elezione di Elly Schlein alla segreteria del Partito democratico, è tornato il dibattito sul centro. Lo spostamento del Pd a sinistra, del resto, sembrava l’occasione perfetta per il Terzo Polo che però si è sciolto come neve al sole, a causa di un surreale scontro tra Matteo Renzi e Carlo Calenda. E così i dissidi tra Azione e Italia Viva, forse meglio dire le diffidenze tra i due leader,
Da grande appassionato di Politica, mi sono spesso chiesto che cosa non abbia funzionato dopo il disfacimento della Prima Repubblica. La disaffezione verso la politica è cresciuta costantemente, talvolta aizzata dai media, talvolta, più spesso, dalle forze politiche stesse. Ma perché i giovani non si interessa(va)no di politica? Mi è sempre sembrato inspiegabile. In fondo è una cosa che riguarda tutti, nessuno escluso. Ma con l’avvento della pandemia qualcosa è
Cosa fu il fascismo? È necessario (per me stesso) riassumere alcuni punti fermi per chiarire i termini del discorso che, in occasione del 25 Aprile, riprende tra il Popolo italiano. Quel che noi chiamiamo “fascismo”, cercando di applicare la definizione a tante situazioni diverse, fu un fenomeno storico, culturale e politico che va suddiviso in alcune sue componenti decisive, distinguibili per cause, fasi di sviluppo ed esiti. La prima componente
L’Italia, come molte realtà occidentali, ha subito l’influenza, se non la fascinazione, del modello consolidato statunitense. L’Italia aveva abbandonato il bipolarismo forzato già a fine Ottocento – inizi Novecento, grazie allo sviluppo di sensibilità difformi dal liberalismo classico di Giolitti o Croce. Si andava dal liberalismo con caratteristiche sociali di Gobetti al socialismo “liberale” di Rosselli, dal riformismo socialista di Matteotti all’intransigenza rivoluzionaria di Gramsci, dal radicalismo di Sacchi al
I terzopolisti potranno confermare: sono state ore e giornate estremamente difficili. Ci ho messo un po’ a fare mente locale, sedermi e incominciare a scrivere… qualcosa. Non sapete quanto avrei voluto aggiungere un bel “che avesse un senso” dopo quel “qualcosa”, ma la realtà con la quale sono costretto a fare i conti è che, purtroppo, non sempre le cose hanno senso. A volte accadono e basta: bisogna farsene una
Dopo tanto penare il partito unico dei liberaldemocratici non si farà. Ciò che salta all’occhio immediatamente è la profonda inadeguatezza di una classe dirigente che ha distrutto in poco tempo ciò che aveva impiegato troppo a costruire. Il liberale medio, insomma, non è granché in Italia, forse non è nemmeno liberale. L’inizio della non-strada liberaldemocratica Era il 2019 e Calenda voleva costruire una “cosa sua”. Parlava al congresso di Più
Venerdì scorso, fuori dal supermercato, mi ha fermato una signora che avrà avuto 35 anni. Madre di due gemelli di pochi mesi, è stata mollata dal fidanzato alla notizia della gravidanza che ha voluto portare a termine. Le servivano omogeneizzati e latte in polvere ani rigurgito. Una giovane mamma le ha preso gli omogeneizzati, io ho scoperto che quel tipo di latte in polvere è quasi introvabile e costa tanto.
“Non saper più parlare alla testa, all’anima, al cuore delle persone”. Piazza Navona, Roma, febbraio 2002. Maglione marrone, sciarpa a quadri intorno al collo: sul palco è salito Nanni Moretti, in pochi minuti rivolge una critica dura, sofferta, appassionata alla sinistra del tempo e alla sua classe dirigente. È il loro mestiere, io non ci riesco a parlare con rifondazione comunista, non ci riesco, è più forte di me, ma