Krzysztof Hepner/Unsplash

ASTRO’S PLAYROOM PER PS5: DUALSENSE E RICORDI

20 Gennaio 2021

Una tech-demo “For the players”

Noi videogiocatori, avendo passato l’estate a speculare sui vari leak, tormentandosi l’anima tra teraflops e giochi di lancio, abbiamo finalmente messo le mani sulle nuovissime e fiammanti Xbox Series X|S e PlayStation 5. Per chi ha optato per la console Sony avrà trovato all’interno pre-installato una piccola perla inclusa gratuitamente: Astro’s Playroom.

Il Trailer di Annuncio ufficiale.

Wherever, Whenever, Forever

Piccola premessa: con il presente articolo mi focalizzerò sulle caratteristiche di PS5, non perché mi ritengo “fanboy” Sony, evitando quindi di parlare della concorrente di casa Microsoft, ma solamente perché voglio parlare di un titolo piccolo ma grande al tempo stesso incluso gratuitamente in tutte le console Sony di nuova generazione.
Un titolo che quando fu annunciato allo showcase estivo di PlayStation ingiustamente snobbai rispetto ai tanti reveal e ritorni altisonanti.

Cerchiamo di andare con ordine: cosa è Astro’s Playroom e cosa è il Dualsense.

Astro’s Playroom è un gioco incluso gratuitamente in ogni PS5 e sviluppato dal Team Asobi di Sony Japan Studio che nasce con l’intento di far provare tutte le nuove feature integrate nel nuovissimo pad della casa giapponese: il Dualsense.
Tra le nuovissime caratteristiche troviamo:

  • il feedback aptico, ovvero un sistema di vibrazione del controller che potremmo definire in “alta definizione” (molto simile a quello incluso nel JoyCon di Nintendo Switch);
  • i grilletti resistivi, che possono indurirsi e bloccarsi o addirittura tremare a seconda dell’utilizzo che ne richiede il gioco;
  • il microfono, o meglio i tre microfoni integrati, dei quali uno atto solamente alla funzione di ripulire i rumori di fondo ;
  • infine il touch bar frontale e il led luminoso, che nel Dualshock 4 (il pad di PS4) era posto a cavallo nel retro-scocca, oggi invece lo troviamo più fine e meno invasivo nei due lati della touch bar frontale del Dualsense.
Il piccolo AstroBot che esce letteralmente fuori dal Dualsense.

Live in Your World, Play in Ours

Appurato che Astro’s Playroom nasce con l’intento di essere una demo tecnica del pad di PlayStation 5, vi spiego come mai una dimostrazione gratuita sia riuscita a ritagliarsi nel mio cuore una nicchia grande ed intima al tempo stesso.

Il gioco racchiude in sé, tra easter eggs ed omaggi più o meno velati, tutta la storia iconografica che ha reso grande, con i suoi alti e bassi, il marchio PlayStation.

Il titolo di genere Platform 3D ci mette nei panni di Astro, un piccolo robottino bianco e blu che virtualmente vive all’interno del nostro controller, pronto ogni volta a saltare letteralmente fuori da esso per partire all’avventura all’interno della console.

Ebbene sì, il gioco è ambientato proprio all’interno della console, con i quattro mondi principali ricreati basandosi sulle caratteristiche principali dell’hardware di PS5. Inoltre, come se non bastasse già questo per farmi rimanere perennemente con un sorriso indelebile stampato sulla faccia, ognuno dei quattro livelli principali si rifà a sua volta alle generazioni passate di Playstation.

Non potete immaginare lo stupore che ho provato di fronte alle vecchie schermate di avvio che si materializzano alla fine di ogni livello; straordinaria è stata l’emozione di poter sbloccare gli artefatti, ovvero i collezionabili disseminati in tutto il gioco che ricreano in 3D le console e gli accessori PlayStation, dagli albori fino ad oggi.

Long Live Play

Sarei poco onesto se negassi di aver addirittura versato qualche lacrimuccia, dettata dall’ineluttabile scorrere del tempo, nel vedere e rivedere come quegli oggetti, quei personaggi iconici che hanno animato i miei pomeriggi, le serate e l’infanzia stessa, siano diventati dei veri monumenti all’interno del gioco.

Non è facile spiegare a parole l’emozione che si prova da amante dei videogiochi e del mondo PlayStation visitando la sezione “Labo”, un luogo in cui tutta l’iconografia, gli oggetti e i giochi vengono racchiusi in una stanza virtuale circondata da un murales, come se fosse una capsula del tempo. Che spettacolo!

Non mancano all’appello trovate ironiche sui servizi e i prodotti meno fortunati della compagnia nipponica, come PsP Go o lo sfortunatissimo PlayStation Home, servizio social mai uscito dalla fase beta.

I piccoli Astro’s nel LABO interagiscono con una loro personalissima versione di Dance Dance Revolution.

Greatness Awaits

Provando ad immaginare il gioco come il primo di una serie, ammetto che la curiosità mi assale. Dopo aver terminato il gioco, che ha mediamente una durata di circa tre ore (cinque nel mio caso, per sbloccare il trofeo di Platino rigiocando più e più volte alcune sezioni), nasce un vero e proprio bisogno di incontrare nuovamente il piccolo Astro e riscoprire insieme a lui il lungo percorso che, dal 1994 ad oggi, ha scritto l’eredità e la storia di un marchio che è diventato sinonimo di videogioco.

Ciò che ha realizzato il Team Asobi è una dichiarazione di amore nei confronti del media che non si limita esclusivamente a proporre un titolo auto-celebrativo fine a se stesso.

È un gioco in cui tutto è al proprio posto, dalla componente grafica di prim’ordine fino ad un gameplay, ormai collaudato, ma non per questo poco appagante o meno divertente.

Dopo aver giocato con Astro in Playroom, mini-game per PlayStation Camera per PS4, in AstroBot Rescue mission per PS VR, e dopo aver finito completamente Astro’s Playroom per PS5, è giunto per me il momento di dover assolutamente eleggere quest’ultimo a titolo di gioco imperdibile per ogni fan PlayStation.

E a tal punto mi sento di inserirlo tra i più bei titoli di casa Sony usciti finora e tra i titoli che maggiormente mi hanno emozionato fino ad adesso: un vero e proprio tour nell’amarcord di un gamer.

Play Has No Limits

Astro’s Playroom mi ha fatto riassaporare il tempo ormai passato, una sorta di ratatouille per la mia infanzia ed adolescenza da videogiocatore. È stata un’esperienza sensoriale tra i ricordi del passato, rivissuti con l’occhio critico ed ironico del presente.

Come recita il trofeo di platino del gioco “Ci vediamo nella prossima avventura!”, non mi resta che dire Sic Parvis Magna Team Asobi.

Se non lo avete ancora fatto, vi invito a dare un’occhiata all’articolo sul videogioco più chiacchierato del momento, Cyberpunk 2077.

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