Tornare a riflettere sulla “morale del risentimento”, come potentemente sondata più di un secolo fa da Nietzsche nella sua Genealogia della Morale (1887), per dar spazio a suggestioni che paiono ancora trovare agganci e contenuti nel mondo d’oggi. Meglio: nell’Italia d’oggi. Quella che il filosofo tedesco chiama morale del risentimento è una morale reattiva, perché priva di autonomia propria, in quanto necessitante di qualcosa che viene prima, da fuori, dall’esterno,
Abbiamo rispetto per il nostro pensiero quando lo deformiamo in conformità a un insegnamento prestabilito? E quando ciò avviene, quali le conseguenze sulla comunità degli uomini? Potrebbe cominciare così, con due domande, questa breve esposizione di uno specifico frammento del pensiero politico di Simone Weil (SW, d’ora in poi) come è presentato nel “Manifesto per la soppressione dei partiti politici” (edizione Castelvecchi) scritto verso la fine della sua vita. Nel