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CHE SERIE A CI ASPETTA

Il campionato di calcio si appresta a ricominciare questo weekend in una situazione totalmente anomala. Oltre alle misure precauzionali note a tutti inerenti il COVID-19 ( continui tamponi ed eventuali isolamenti, stadi vuoti,ecc.) le società hanno dovuto muoversi in una finestra di mercato di appena un mese. Cerchiamo quindi di tracciare a livello “calcistico” quali sono le prospettive e gli obiettivi dei principali club per questa Serie A 2020/2021.

La stagione 2019/2020 si è chiusa da pochissimo: nemmeno un mese fa l’Inter usciva sconfitta dalla finale di Europa League contro il Siviglia. Eppure ci troviamo già a riflettere, a pronosticare su come potrebbero presentarsi le squadre di Serie A ai nastri di partenza, visti i tempi ristrettissimi che hanno influenzato, e non poco, il calciomercato.

Elenchiamo subito i dati del campionato: 119ma edizione della Serie A. Benevento, Crotone e La Spezia (prima volta per loro nella massima serie) sono promosse dalla Serie B e sostituiscono Brescia, Spal e Lecce. Il campionato inizierà il 19 settembre 2020 e finirà il 23 maggio 2021, giusto in tempo per gli Europei.

La Juventus, detentrice del titolo da ormai 9 anni, ha allontanato dopo solo un anno il proprio mister Maurizio Sarri, colpevole di non essere riuscito a dare una propria impronta nelle trame di gioco della squadra. Al suo posto subentra Andrea Pirlo all’esordio come allenatore.

Scelta azzardata quella della dirigenza. Dare infatti la panchina con più aspettative ad un novizio potrebbe risultare controproducente vista la quantità di campioni che dovrà gestire. In passato però ci sono esempi illustri di allenatori che esplodono fin dalla prima esperienza: perchè non potrebbe essere Pirlo?

La cosa che ha lasciato un po’ perplessi è il modo in cui si è “lavorato” col predecessore. Già l’anno scorso si sapeva che Sarri avrebbe avuto bisogno di determinati giocatori e tempi per fare bene. Dettami incompatibili con quelli della società torinese. Esonerare Sarri dopo solo una stagione è stata una bocciatura prematura se davvero si aveva intenzione di puntare su un progetto simile. La dirigenza bianconera avrà più pazienza con Pirlo?

Sul mercato la Juve ha gettato le basi per il futuro: Arthur, Kulusevski e McKennie vanno a ringiovanire una rosa che volge al tramonto della propria carriera.

Di contro alla vigilia del debutto in campionato manca ancora il famoso “Mister X” lì davanti: Suarez? Dzeko? Milik? Nelle ultime ore pare che la punta bosniaca sia stata scelta per completare il tridente con CR7 e Dybala. Ma arrivare alla prima giornata con ancora questi nodi potrebbe costare, nel breve periodo, qualche punto perso considerando anche la possibilità che Pirlo abbia bisogno di tempo per mettere in campo una squadra che possa rendere al meglio.

La classifica dell’anno scorso ci ha presentato l’Inter come la antagonista della Juventus. La stagione appena concluso dai nerazzurri ha un sapore agrodolce: sicuramente il gap coi bianconeri è diminuito, anche se ci si aspettava qualcosa di più soprattutto nelle coppe. La riconferma di Antonio Conte nonostante le dichiarazioni spesso fuori luogo di quest ultimo sono un segnale forte: la società crede nel progetto e vuole dare continuità.

I segnali forti sono mancati invece in sede di mercato. Con una Juventus che potrebbe,come detto prima, soffrire nelle prime battute bisognava arrivare al 19 settembre con una rosa grossomodo definitiva e di qualità maggiore rispetto all’anno passato. L’Inter invece arriva ad oggi con ancora parecchi dubbi che forse solo il campo può togliere. Young sarà l’unico esterno sulla fascia sinistra? A centrocampo quali sono gli esuberi, su chi si punta? Davanti bastano tre (ottimi) giocatori più Esposito? Dietro quali sono gli interpreti più adatti, visto che due-tre elementi non hanno dato le risposte attese dal mister? Kolarov dove giocherà, avendo lui sempre fatto il terzino?

La nota sicuramente positiva di questo mercato nerazzurro è l’arrivo di Hakimi sulla fascia destra, giocatore con potenzialità da top player e che sicuramente sarà un valore aggiunto per questa squadra. Nonostante lui, comunque, era legittimo aspettarsi ad oggi un mercato un po’ più “energico” da parte dei nerazzurri.

Se si parla di Inter e Juve non si può non parlare di Milan. Sicuramente fra le tre “regine” la compagine rossonera è la più indietro a livello progettuale, nonostante il campionato finito alla grande. Le basi però buttate sono molto buone: ci sono in rosa degli ottimi giovani che possono crescere al fianco di Ibrahimovic, vero elemento di svolta ritornato nel mercato di gennaio. Lui ha contribuito alla maturazione di giocatori come Rebic, Chalanoglu e Kessie che prima di gennaio non avevano reso secondo le aspettative. Ai nastri di partenza il Milan può candidarsi per la lotta Champions League e come protagonista in Europa League.

Giusto però notare alcune “incongruenze” nella progettualità rossonera: a luglio si dava per fatto l’arrivo di Ralf Rangnick, ad che al RL Lipsia ha fatto un percorso incredibile grazie ad una rosa molto giovane. Finito il campionato invece si è deciso di puntare sulla riconferma di Pioli, considerato artefice del gran finale di stagione. Eppure il mercato fatto finora (Tonali, Kalulu, Brahim Diaz) farebbe intendere l’inizio di un progetto giovani. Non era allora meglio puntare su un profilo come Rangnkick che già altrove ha fatto grandi cose con una linea simile?

Parliamo ora della squadra che più ha fatto parlare di sé (in positivo) negli ultimi anni: l’Atalanta. Atalanta che da bellissima favola è passata ad essere una vera e propria big del nostro campionato. La compagine di mister Gasperini è riuscita (ad oggi) a tenere tutti i pezzi pregiati delle passate stagioni tranne Castagne, rimpiazzato da Piccini. A lui vanno aggiunti gli inserimenti in rosa di Romero che completa il pacchetto arretrato e Miranchuk, ennesimo giocatore di qualità sulla trequarti bergamasca. Dopo due terzi posti ci si può porre l’obiettivo di puntare al titolo. Quale può essere la chiave per vincere?

Le condizioni di Josip Ilicic. Lo sloveno è indubbiamente il giocatore, a livello individuale, più forte della squadra. Anzi, tra i più forti del campionato. Le sue problematiche legate alla sfera personale post COVID però ne hanno determinato la assenza nella fase finale di stagione e,con ogni probabilità, nell’inizio di questa. In quanto tempo riuscirà a riconquistare fiducia e mezzi (che non mancano) ?

Grande delusione dell’anno scorso è stato il Napoli. Da anti-juve la squadra partenopea si è ritrovata a lottare per un posto in Europa League. Il passaggio da Ancelotti a Gattuso ha però aiutato a compattare il gruppo che è riuscito a sollevare un trofeo, la Coppa Italia. La rosa con cui si ripresenta è la stessa coi soli inserimenti di Oshimen e Petagna nel pacchetto offensivo e le partenze di Allan a centrocampo e, soprattutto, di Callejon. In questa stagione il Napoli, vera antagonista della Juventus in questo decennio, ha l’obbligo di tornare quantomeno nei primi quattro posti. Con questa rosa l’obiettivo pare alla portata.

Anche qui però regna la confusione riguardo alcuni temi: Koulibaly rimarrà per cercare di rilanciarsi? Milik avrà capito di non essere al centro del progetto (ci sono tre attaccanti oltre a lui per una sola maglia)? Inoltre, Politano saprà sopperire la assenza di Callejon? Si può infatti ricondurre al calo dello spagnolo (esterno tanto atipico quanto fondamentale) la brutta stagione dei partenopei. Stagione oltretutto fondamentale pure per “Ringhio” Gattuso, chiamato a dimostrare di essere un ottimo allenatore e non solo un traghettatore.

Passiamo ora, per completare il quadro, alla Capitale: Roma e Lazio.

I Lupi non si sono ancora quasi mossi sul mercato, l’unico arrivo è stato quello di Pedro dal Chelsea. A ciò si aggiunge il terribile infortunio capitato a Zaniolo oltre al mancato rinnovo di Smalling e alla vendita di Kolarov, veri perni difensivi. Pare in dirittura di arrivo Kumbulla, che andrà a sostituire proprio l’inglese. Ancora non si capiscono le reali intenzioni del leader Dzeko, attratto dalle sirene bianconere (in caso è in arrivo Milik).

Forse quella della Roma è la situazione più caotica dei top team italiani. A giustificazione di tale disordine bisogna però dire che c’è stato un cambio a livello dirigenziale: da James Pallotta a Friedkin. Per questo possiamo considerare i giallorossi come un cantiere aperto e, al momento, ancora lontano dalla chiusura. Audace l’idea di riconfermare Fonseca, allenatore con grandi idee ma forse poco compatibili col calcio italiano.

Sorride invece l’altra parte della Capitale: la Lazio è riuscita a trattenere tutti i giocatori chiave di una stagione positiva che ha visto gli Aquilotti tornare in Champions. Immobile, Acerbi, Savic, Luis Alberto sono rimasti e permetteranno a mister Inzaghi di ripartire da delle certezze già acquisite nella scorsa stagione.

Gli acquisti fatti per ritoccare la rosa sono stati fatti in pieno “stile Lotito”: David Silva sarebbe stato un colpo pazzesco, ma è saltato all’ultimo. Sono invece arrivati Muriqi che sarà il quarto elemento del parco attaccanti, Fares per la fascia sinistra e Reina per dare esperienza ad uno spogliatoio privo di palmares internazionale. Chissà che con qualche sacrificio in più la Lazio non possa davvero candidarsi come pretendente per lo Scudetto.

A tutto ciò vanno poi sommate alcune variazioni come gli stadi vuoti (il Milan senza la pressione dei propri tifosi ha regalato performance decisamente più convincenti) o le cinque sostituzioni (il calcio “atletico” di Atalanta e Inter potrebbe giovarne permettendo di cambiare più interpreti) che potrebbero modificare gli esiti del campionato.

In questo clima surreale e anomalo, riuscirà la Juventus a vincere il suo decimo campionato di fila?

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