Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter - via Wikimedia Commons

JUVE-INTER E L’ARTE DELLA MISTIFICAZIONE

9 Aprile 2022

Se vi piace lo scontro epico “Juve dominante e padrona contro Inter proletaria ed intensa” vi invito a non leggere questo articolo. Queste righe parleranno del fallimento acclarato di Allegri e di un’ Inter che sembra Balto: sa solo quello che non è.

Ho voluto aspettare qualche giorno prima di porre qui le mie riflessioni su quello che è emerso dal discusso Juventus-Inter del 3 aprile 2022. Volevo prima vedere la esposizione mediatica di stampa, tifosi (e più in generale mondo del web) di fronte a questa partita. A pelle, al primo sguardo può essere considerato un match atipico, lontano da quello che le due squadre hanno proposto quest’anno. Le analisi spesso infatti si sono fermate qui, per dare il contentino al popolo medio che così può pensare “ecco la Juve ha giocato bene e l’Inter si è chiusa dietro, lo penso anche io, ne capisco di calcio”. Ad un occhio più attento, rivedendo la partita invece, questa partita è stato lo spot perfetto di tutte le problematiche di queste due squadre. Partiamo dalla squadra uscita vincitrice dallo scontro.

INTER VERSIONE QUO VADO

Inzaghi cerca di fare Conte ma non ne è capace. Si potrebbe riassumere così la partita dell’Inter. Anno scorso tra marzo e aprile l’Inter collezionò una serie di 1-0, 2-0 dove il pallino del gioco lo avevano puntualmente gli avversari, l’Inter però attaccava due volte e segnava. A livello di tabellino, anche domenica con Inzaghi è andata così. Il problema è che con Conte la sensazione costante durante il match è che gli avversari avrebbero avuto bisogno di 270 minuti per scardinare la roccaforte nerazzurra.

Domenica l’impressione è che dobbiamo ringraziare che di fronte ci fosse la Juve di Allegri. L’ 1-0 è maturato principalmente per demeriti altrui che nostri, perchè l’Inter è stata spettatrice inerme. Va quindi fatta una riflessione: cosa vuole fare Inzaghi di questa Inter? Perchè gli elogi e i riconoscimenti di questi suoi primi mesi sono stati volti ad una ricerca, ad una proposta di gioco portata da mister Simone.

Se però nel momento del bisogno lui cerca di scimmiottare il suo predecessore allora dobbiamo considerare il lavoro fatto nei mesi scorsi come qualcosa di superfluo e che la strada seguita da Inzaghi è semplicemente quella battuta da Conte anno scorso (NB questo non va bene). Io capisco che un derby perso “”giocando”” ed in generale una mole di gioco che spesso non ha trovato il giusto riscontro sul tabellino (ad una lettura superficiale) possano far pensare ad un cambiamento. Ma il cambiamento non può essere una minestra riscaldata.

JUVE VERSIONE FUTBOL CONFUSO

Qui il discorso sarà più lungo, ve lo dico. Perchè in questa settimana ci si è riempiti la bocca di parole, analisi, riflessioni sulla Juventus assolutamente superficiali e che fanno il gioco di una delle persone più furbe della Serie A: Max Allegri (NB anche qui, il sottoscritto ritiene l’attributo “furbo” come una qualità).

Togliamoci ciò che le analisi oggettive hanno detto e che mi trovano concorde: il rigore su Zakaria c’era. Per il sottoscritto questi falli “cercati” non ci sono mai nel calcio. Ma una volta che lo fischi devi dare il rigore. Fine.

Partiamo ora col resto. “La Juve ha giocato bene, gli è andata di sfiga, come col Villareal”. Il concetto di sfiga nel calcio andrebbe usato col contagocce, perchè è l’ “oro degli sciocchi” : non voglio analizzare a fondo cosa ha detto la partita, allora dico “vabbe è girata male, tutto qui” così mi libero dal fardello di capire. Detto ciò, di certo non si può usare il concetto di sfiga parlando della Juve di Allegri. La Juve di Allegri non sa attaccare. Non ha uno schema di gioco. Non ha una parvenza di proposta calcistica, di idea. Per attaccare non basta mettere 11 uomini nella metà campo avversaria, devi anche sapere cosa chiedere a loro.

Infatti io vi invito a ripensare alla partita: quale occasione della Juve è arrivata grazie ad una triangolazione, ad uno schema, a qualcosa di corale che lasciasse trasparire una idea di gioco? Ve lo dico io, zero (forse mezza, ovvero il colpo di testa di Morata nel primo tempo terminato a lato). Tutte le occasioni sono frutto di spunti individuali (Zakaria parte da centrocampo, Vlahovic deve inventarsi quella finta su Skriniar, Chiellini dopo un campanile alzato da Handanovic). Perchè la Juve i singoli in grado di giocare e con mezzi importanti li avrebbe. Allora qui è giusto concludere una cosa: Allegri quest’anno ha fallito.

Le immagini del derby d’Italia più triste che io ricordi

Ha fallito perchè non si può arrivare ad Aprile e non essere riuscito a dare una idea di calcio alla tua squadra. Ha fallito perchè non fare gol contro un’Inter così malmessa non è sinonimo di dominio “sfortunato”, ma di incapacità. Ha fallito perchè è inutile che mi parli di “stiamo mettendo le basi per l’anno prossimo” quando i tuoi schemi sono basati su individualità e non sul collettivo.

Ma Allegri, come abbiamo detto, è furbo. Si presenta ai microfoni e inizia a fare quello che faccio io dopo una sconfitta al fantacalcio “Oh dai almeno così non parlate più di noi come pretendenti al titolo, ci siamo tolti sto peso.” (sposta quindi l’attenzione su stampa e fantomatici gufi nonostante, vedremo poi, non sono così tanto avversi a Max).

Oppure “Il bel gioco non sempre paga.” Ad Allegri fa comoda la retorica del bel gioco (che ribadisco, non c’è) vs Inter e Villareal (due sconfitte) in quanto è sempre stato al centro del dibattito per la qualità e l’intensità del gioco proposta quest’anno. Adesso nessuno può dirgli nulla se vincerà 1-0 tirando mezza volta in porta.

Ma come, signor Allegri, ma quest’anno non era un anno per mettere le basi? Ma allora perchè fa questo discorso risultatista? Mettiamoci d’accordo sul come valutarla. Perchè se la valutiamo per i risultati allora la sua annata ad oggi è molto deludente. Se la valutiamo invece per ciò che ha proposto sul campo anche in prospettiva di un ciclo…. deludente rimane.

Naturalmente non risulta deludente per una stampa sempre molto amica e benigna verso l’allenatore toscano. Max fa parte di una fortunata cricca (a cui appartengono anche i vari Ancelotti, Mancini, ed altri allenatori italiani dal “bel viso”) che tiene un buon rapporto con la stampa. Allegri è un ottimo allenatore durante le interviste e negli eventi diciamo pubblici, dove deve dare un’immagine. Non si può quindi parlare di un Allegri che “deve vincerle tutte per fare meglio di Pirlo”, ma si preferisce focalizzare l’articolo su come “il tecnico ha cambiato la rotta”. Attenzione perchè seppur impercettibile il focus diverso è netto: qualsiasi altro allenatore sarebbe criticato in quanto “è costretto a vincerle tutte per fare meglio del predecessore”. Allegri invece ha il merito di “aver cambiato rotta e che per questo può ancora fare meglio di Pirlo”.

Quando si parla di come viene trattata la Juve sui giornali bisogna sempre essere molto cauti nel dire “stampa avversa”. Basti anche pensare al post Villareal. Per un giorno si parla della partita (e ci mancherebbe). Già venerdì la prima pagina della gazzetta titolava “RUDIGER DICE SI’ ALLA JUVE”. Si sposta quindi il focus. Stessa cosa per il discorso Dybala. Fino ad ottobre-novembre veniva messo sul piedistallo come perno del progetto, come il giocatore giusto da cui ripartire. Dopo il mancato rinnovo molti articoli sul “Dybala non ha offerte dalle big: ecco perchè il giocatore non piace.”

Chiudendo qui questo flusso di coscienza di come questa partita sia stata analizzata in maniera grossolana, ci tengo a dire come in contemporanea ci fosse Barcelona Siviglia. Anche qui sfida di alta classifica. Anche qui 1-0. Sembrava però di vedere due sport diversi.

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