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LA PREMIÈRE DELLA SERIE A

12 Agosto 2022

Ai nastri di partenza le tre squadre strisciate sembrano avere un discreto vantaggio sulle altre. Roma chiamata a colmare il gap grazie ad un mercato da gran galà e un Napoli che potrebbe accusare il violento cambio generazionale. Di seguito i voti al mercato delle prime 7 in classifica della passata stagione.

Con un mercato ancora aperto per 20 giorni ma col campionato al via in questo weekend si è chiamati a fare un bilancio di come si presentano le squadre alla Serie A 2022/2023. Per questo i voti e le valutazioni fanno riferimento ad un inizio di agosto che lascia ancora dei quesiti in chiave calciomercato.

MILAN 7,5

Si parte coi campioni in carica che a mio modo di vedere partono come favoriti anche nella stagione ventura. Si segue con coerenza la filosofia intrapresa negli ultimi 2 anni: alternare giocatori già affermati nel presente (Origi) ad altri con ottime possibilità future (Adli e De Ketelaere). Altra considerazione molto importante da fare è che lo zoccolo duro della squadra campione d’Italia è rimasto intatto fatta eccezione per Romagnoli e Kessie in scadenza di contratto. Pobega può essere la soluzione in casa per sostituire Frank nonostante le caratteristiche dei due giocatori siano diverse. Ancora invece manca l’erede di Romagnoli, che potrebbe arrivare nelle battute finali del mercato: presentarsi ad una stagione così anomala con solo tre centrali (ed uno di questi Kjaer,rientrante da un pesante infortunio) potrebbe essere un bel rischio, considerando anche che Gabbia sembra pronto per altri lidi.

L’unica critica al mercato del Milan possono essere i tempi pachidermici: con una stagione che inizia il 13 agosto era legittimo aspettarsi i nuovi arrivati nel corso della preparazione e non alle porte dell’esordio. Va detto che, avendo mantenuto lo stesso gruppo, mister Pioli sa già da quali certezze ripartire e il precampionato fa intuire questo: il Milan è già una squadra pronta, tutti sanno già cosa fare in campo e come farlo. Sugli scudi il precampionato di Adli e di Messias, chiamato quest’anno ad essere il titolare a destra a meno di altri arrivi o di adattamento di De Ketelaere.

Il Milan con, si presume, un altro paio di innesti avrà fatto un mercato per poter riconfermarsi in terra italiana e per giocarsi in maniera tranquilla gli ottavi di finale di Champions League (sorteggio permettendo): l’Europa è infatti il vero ambiente dove va misurata adesso la squadra di mister Pioli.

INTER 6

La società aveva come obiettivo fare la parte corposa del calciomercato ad inizio luglio in modo tale da dare subito una squadra su cui lavorare a mister Inzaghi. Nel giro di cinque giorni si sono ufficializzati Onana, Asllani, Bellanova, Mkhitaryan e Lukaku e si sono salutati Vidal, Vecino, Ranocchia, Kolarov e Perisic. Successivamente sono stati ceduti pure Sensi e Sanchez (e sembra questione di ore per Pinamonti).

L’Inter si è rinforzata a centrocampo nelle seconde linee, lacuna che anno scorso era stata fatale a febbraio durante l’assenza di Brozovic. Pure Bellanova è un profilo giusto visto lo slot lasciato libero da Perisic: parliamo di due livelli assolutamente lontani, ma era giusto sostituire Ivan con un giovane da affiancare a Dumfries e Gosens. Su Onana c’è scetticismo complici gli scorsi due anni, ma lo scouting dell’Inter negli ultimi 20-25 anni non ha quasi mai sbagliato sui portieri. Merita quindi fiducia.

I dubbi di chi scrive questo articolo vengono sul prestito di Lukaku e sulla sua utilità nel gioco di Inzaghi: non era il profilo giusto. Posso comprendere come a livello economico dopo averlo venduto per 115 milioni possa essere fonte d’orgoglio riprenderlo a cifre così vantaggiose (seppur in prestito), ma i profili su cui doveva dirigersi l’Inter erano altri. Con la cifra del prestito di Romelu e la quotazione di Pinamonti si poteva arrivare al cartellino di Scamacca (il Sassuolo in più sembra apprezzare molto Pinamonti), il giocatore perfetto da alternare a Dzeko per caratteristiche e prospettiva.

Il precampionato lascia proprio presagire come la presenza di Lukaku richieda un calcio diverso a cui l’Inter deve ancora abituarsi (10 gol subiti in 5 partite). In più pare evidente come l’erede di Perisic non possa essere Gosens: i due hanno caratteristiche molto diverse. Inzaghi si trova quindi a dover trasformare le tattiche che anno scorso aveva instillato nel gruppo.

La fortuna, se così si può dire, è che l’Inter non ha un inizio di campionato proibitivo con Lecce e Spezia. In partite simili, se approcciate con la giusta testa, possono anche bastare le individualità e dare tempo quindi ai meccanismi tattici di consolidarsi. Un discorso a parte va fatto per le cessioni: al momento Skriniar e Dumfries sono giocatori nerazzurri. Per questo il voto al mercato è piuttosto relativo.

JUVENTUS 7

La Juventus in 12 mesi ha stravolto quelli che erano i giocatori cardine: dall’anno scorso ad oggi c’erano Cristiano Ronaldo, De Ligt, Dybala e Chiellini. Tutti giocatori partiti e sostituiti (tra questa estate e gennaio scorso) da Vlahovic, Di Maria, Pogba e Bremer. Gli arrivi a zero di Di Maria e Pogba non permettono più alla Vecchia Signora (e ad Allegri) di nascondersi dietro al “Arrivare in Champions era l’obiettivo minimo”.

Costruire una squadra così focalizzata sul presente richiede un adeguamento degli obiettivi e la Juve ha lanciato un segnale fortissimo: si gioca per vincere. Non credo che bastino questi nomi per emergere in Europa (oltre ai quarti, per intenderci), ma in Serie A un campione come Di Maria ancora può fare la differenza. L’arrivo dell’argentino può anche ridare vigore a Vlahovic, che l’anno scorso, orfano di un assistman come Chiesa, aveva incontrato molte difficoltà.

Per non farsi mancare nulla la Juve ha preso per 50 milioni (41 più bonus) il miglior difensore della scorsa Serie A: Gleison Bremer, colpo che ha una valenza doppia in quanto strappato ad una diretta concorrente per il titolo come l’Inter. La spesa quindi va anche misurata all’interno di quello che è un modus operandi della società torinese: rinforzarsi indebolendo le avversarie. È inutile avere una squadra da 9 se poi ce ne è un’altra forte 9,5. Meglio essere forti 8 ma con la seconda che raggiunge il 7,5. Entrando in questa ottica si capisce come mai si è preferito puntare su Bremer piuttosto che su un profilo più internazionale come Pau Torres (per cui serviva circa la stessa cifra).

Al mercato bianconero mancano ora alcune seconde linee: un centrale di riserva, un esterno di riserva ed un vice Vlahovic. Per quanto riguarda il terzino sinistro ed un terzo centrocampista ho l’impressione che finchè non si libereranno dei posti non arriverà nessuno. Dovessero quindi rimanere Arthur e Alex Sandro il mercato della Juve potrebbe chiudersi con Kostic, Depay (è iniziata la trattativa) e un altro difensore centrale.

Ad Allegri ora la “patata bollente” di far rendere questa squadra secondo le proprie potenzialità.

NAPOLI 5

Ribadisco che il voto è da ricondurre al 9 di agosto e, ad oggi, il Napoli è un cantiere. La società ha deciso di applicare un netto taglio con il passato lasciando partire Insigne, Koulibaly, Mertens, Ospina e pare Fabian Ruiz (voci insistenti sul PSG). Se il campionato non iniziasse questo weekend inviterei alla calma, ma visto che si parte dopodomani qualche preoccupazione i tifosi possono averla.

Cosa manca a questo Napoli concretamente? Il portiere titolare senza dubbio. Molti hanno sempre sottovalutato l’utilità di Ospina nel gruppo partenopeo: ad oggi però senza di lui e con un Meret non convinto a rimanere la casella del nr.1 è ancora vacante. Si parla di Keylor Navas e di Kepa. Chiunque arrivi sarà sempre troppo tardi.

In difesa invece i soldi di KK sono stati investiti, a mio modo di vedere, in maniera intelligente, ovvero con un titolare ed una riserva: Kim Min Jae ed Ostigard. Da misurare quanto questi due giocatori siano adatti al calcio nostrano (Ostigard anno scorso al Genoa ha fatto vedere cose buone ma anche lacune temperamentali). Sulla sinistra ecco Olivera, pronto ad alternarsi con Mario Rui.

A centrocampo non si è mosso nulla se non nelle ultime ore: chi sarà il sostituto di Fabian Ruiz? Lo spagnolo è stato un giocatore determinante per il gioco di Spalletti. Sostituirlo non è per nulla semplice ed è difficile andare su una scelta “low cost” per giocatori con quelle caratteristiche. Si vocifera di un Elmas in quel ruolo, ma il sottoscritto ha difficoltà ad immaginarsi il macedone come equilibratore. Elmas poteva essere un ottimo sostituto per Zielinski. Sostituire Fabian per un gioco come quello del Napoli è più delicato.

Davanti senza i due folletti Insigne e Mertens si aspettano ancora uno-due nomi. Il georgiano Khvaratskelia è stata una chiamata illuminata da parte del DS Giuntoli: giocatore giusto al posto giusto. Mancano però ancora un vice Osimhen (Petagna direzione Monza) ed un giocatore Jolly come poteva essere Dries anno scorso. Il nome del Jolly dovrebbe essere Raspadori mentre il vice Osimhen sarà Simeone: entrambi rappresentano un investimento corposo ma necessario per il Napoli. Dovrebbero, nel migliore dei casi, essere arruolabili poche ore prima dell’esordio. Come per i portieri, sempre troppo tardi.

ROMA 8

A livello assoluto è la squadra che è migliorata di più in sede di mercato. Dybala, Wijnaldum e Matic sono fiori all’occhiello per una squadra in Europa League. In più sembra in procinto di firmare Belotti, riserva di altissimo livello per Abraham. Se l’anno scorso la Roma, a mio parere, non poteva puntare a più di quanto fatto, quest anno le possibilità per i Lupacchiotti sono davvero tante: sono la squadra più vicina alle tre strisciate.

Mourinho può essere l’allenatore giusto per gestire questo gruppo di giocatori “di livello”: bisogna però capire come valorizzarli tutti. E’ difficile immaginarsi una squadra con in campo tutti questi giocatori e, allo stesso tempo, equilibrata. Zaniolo partirà? Se rimarrà, accetterà la panchina (dubito che Pellegrini e Dybala possano essere riserve)? Mourinho ha sempre detto come a questa squadra manchi un regista, Wijnaldum può essere l’uomo giusto anche in quel ruolo?

Dietro si sta operando per avere delle alternative di livello vista la tendenza agli infortuni e alle squalifiche dei titolari. Bailly sarebbe un bel nome che probabilmente toglierebbe ad Ibanez i galloni del titolare. Si è provato Vina come braccetto di sinistra ma con risultati piuttosto mediocri. La staffetta ZalewskiSpinazzola sulla sinistra è molto intrigante e può aiutare il polacco a crescere su alcune lacune mostrate la stagione scorsa (fase difensiva).

I secondi anni di Mourinho sono solitamente costellati di successi (vedasi Real Madrid e Inter). Questa squadra ha tutte le carte in regola per puntare ad un piazzamento tra le prime quattro e per arrivare in fondo ad almeno una competizione ad eliminazione diretta, vista la validità delle riserve. Il fatto che siano arrivati tutti giocatori già maturi fa pensare come questa sia l’impressione e l’obiettivo del club capitolino.

LAZIO 7

Io trovo il mercato fatto finora dalla Lazio il mercato più intelligente della Serie A: senza grossi nomi, senza particolari botti di mercato si sono presi dei calciatori estremamente funzionali al gioco di mister Sarri. Magari rispetto all’altra sponda del Tevere la qualità individuale non è aumentata così tanto, però la direzione presa è in linea con i dogmi dell’allenatore.

Era necessario un restyling nel pacchetto arretrato. Sia portieri che centrali di difesa. Partiti Reina, Strakosha e Luiz Felipe, dentro Maximiliano (portiere con più parate della scorsa Liga), Provedel (pare questione di ore), Gila, Casale e Romagnoli.

Marcos Antonio è un giocatore che in condizioni geopolitiche normali non sarebbe mai potuto arrivare per quelle cifre ( 7mln) . Giocatore che prima dello scoppio della guerra era sui taccuini di Bayern Monaco, Barcellona e Liverpool. Sarri stravede per lui e può essere un perfetto completamento per dare equilibrio al centrocampo. Altro sarriano (ma presumibilmente seconda linea) è Vecino, arrivato da svincolato di lusso.

Davanti l’acquisto di Cancellieri è una piccola chicca: è un giocatore molto particolare il classe 2002. Io all’interno dello scacchiere laziale lo vedo molto ben calato.

Non nascondo che la Lazio è una delle squadre che sono più curioso di vedere e che vedo come potenziale outsider. La squadra già nel finale di campionato aveva mostrato di aver assimilato alcuni principi del mister che in questo secondo anno è chiamato a dimostrare come i primi sei mesi fossero di rodaggio.

Unico punto che fa storcere il naso è la situazione Luis Alberto: con l’arrivo di Isco al Siviglia pare bloccato il suo passaggio agli andalusi. Il giocatore ha palesato a più riprese di non voler rimanere in biancoceleste. Quale può essere quindi il suo futuro? Perderlo nelle ultime battute del mercato senza poter puntare ad un sostituto sarebbe un bel passo indietro visto il peso del fantasista spagnolo.

FIORENTINA 6,5

Mercato da interpretare quello della Fiorentina, tornata in Europa dopo 6 anni di assenza. Partiamo elencando le note positive: gli acquisti fatti sono quasi tutti di caratura internazionale; aiutano a prendere la dimensione in cui la Fiorentina deve stabilizzarsi in questa stagione.

Jovic e Dodò sono a mio modo di vedere i fiori all’occhiello. Per il terzino brasiliano vale lo stesso discorso fatto per Marcos Antonio alla Lazio, un’occasione che i gigliati non si sono fatti scappare. Jovic invece è un attaccante che, se dovesse trovare gli equilibri (mentali più che fisici) persi a Madrid, potrebbe essere letale in questa Serie A. Anche qui un applauso alle modalità d’acquisto: gratuito ma con il 50% di rivendita. Quindi una sicura plusvalenza comunque vada.

In porta si è deciso dopo anni di accantonare Dragowski (allo Spezia) e puntare su Gollini. I valori assoluti del nr.1 italiano sono noti, più incerta è la condizione di partenza. “Gollorius” non ha giocato praticamente mai nella stagione scorsa e per un portiere dove la concentrazione è tutta questa è un’ aggravante non indifferente. Da valutare.

Ciò che abbassa il mio voto è il roaster di centrocampo: per me rispetto alle prime 7-8 squadre manca qualcosa. Si è perso Torreira, autentico motorino della passata stagione e giocatore chiave. Castrovilli nel momento in cui era riuscito ad entrare nelle logiche di Italiano ha avuto un infortunio che avrà ripercussioni anche in questa stagione. Zurkowski nonostante l’ottima stagione empolese pare non aver convinto il mister. Rimangono quindi Bonaventura/Maleh-Amrabat-Mandragora/Duncan. Difficile affrontare una stagione così intensa con questo roaster. Nel caso non si voglia valorizzare Zurkowski a mio modo di vedere a questa squadra mancano due centrocampisti: uno si vocifera essere Lo Celso che sarebbe davvero un gran bel colpo. Però a me sembra sempre mancare qualcosa. Puntare 10 milioni su Mandragora, ad esempio, mi è sembrata un’esagerazione, complice la tendenza agli infortuni del giocatore.

Se ad oggi quindi, pistola alla tempia, mi fosse chiesta la griglia di partenza risponderei così: Milan e Juve leggermente avanti sull’Inter. Roma quarta. Napoli e Lazio a contendersi il quinto posto e Fiorentina più vicina alle inseguitrici (Atalanta) piuttosto che alle prime sei.

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