L’ultima opera cinematografica di Tom Cruise, Mission: Impossible 7, affronta il tema attuale dell’intelligenza artificiale, mettendo in scena l’agente Ethan Hunt di fronte a una minaccia senza forma chiamata “l’Entità”. Questo essere immateriale, onnipresente e onnisciente spaventa le agenzie di intelligence di tutto il mondo, le quali desiderano ardentemente controllarlo per ottenere il vantaggio nella battaglia per la verità e il dominio nello scacchiere geopolitico. Il film debutta nelle sale in un periodo storico caratterizzato dalle crescenti tensioni geopolitiche, dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale e dal sempre più forte interesse delle agenzie di intelligence per la cybersecurity.
Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno
Ethan Hunt è un agente della Impossible Missions Force che deve affrontare una nuova e pericolosa minaccia: l’Entità, un’intelligenza artificiale senziente che minaccia l’ordine mondiale. L’Entità può accedere a qualsiasi informazione e calcolare la probabilità di qualsiasi evento, il che la rende una nemica formidabile per Hunt. L’Entità è in grado di compromettere telecomunicazioni, mercati finanziari, banche centrali, governi, agenzie di intelligence, satelliti e armi nucleari. Tutti la temono e vorrebbero imbrigliarne il potere, accedere al suo codice sorgente e così dominare incontrastati lo scacchiere geopolitico, stabilendo cosa è la verità, cosa è il bene e cosa è il male, controllando qualsiasi tipo di arma. Ethan Hunt, invece, ha un solo obiettivo: ucciderla a qualunque costo. Per farlo, dovrà sfruttare tutta la sua intelligenza ed esperienza. Il film è una sfida tra uomo e macchina, tra analogico e digitale. Ethan Hunt è un uomo di azione, che si affida al suo ingegno e alla sua forza fisica per superare le sfide. L’Entità, invece, è un’intelligenza artificiale che può accedere a qualsiasi informazione e calcolare la probabilità di qualsiasi evento. La sfida tra Hunt e l’Entità ci pone davanti domande fondamentali sul futuro dell’umanità. In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, quali sono i limiti del potere dell’intelligenza artificiale? Quali sono i rischi di affidarsi a macchine per prendere decisioni che riguardano il nostro futuro?
L’Entità ha lasciato un messaggio: tornerò
Nell’era di ChatGPT e di Bard, è facile lasciarsi influenzare da scenari distopici. Anche se siamo ancora lontani dall’avvento dell’Entità, non possiamo evitare di chiederci quali siano i rischi di uno sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale.
Una scena iniziale del film mostra i vertici dell’intelligence riuniti per pianificare come ottenere la chiave necessaria per controllare l’IA e utilizzarla per influenzare l’ordine globale, evitando che cada nelle mani di altri governi. Ma anche per impedire che l’Entità sia in grado di plasmare la struttura economica, sociale e politica del pianeta a proprio piacimento.
Durante quella riunione, viene menzionata la “visita” dell’Entità ai server telematici dei mercati finanziari e delle banche centrali, alla fine della quale la stessa lascia un messaggio inquietante: “tornerò”. È in quel momento che la minaccia cibernetica più grande di tutte prende forma. I governi di tutto il mondo si trovano completamente esposti e vulnerabili di fronte a un algoritmo senza controllo.
Così, l’intelligence si vede costretta a tornare al metodo analogico. Gli analisti abbandonano i monitor e le tastiere per concentrarsi su macchine da scrivere, trascrivendo manualmente tutti i documenti top secret dell’agenzia.
Il nostro agente delle missioni impossibili, tuttavia, non ha alcuna intenzione di aiutare il proprio governo a ottenere il codice sorgente. Il suo obiettivo è distruggerlo, o meglio, “ucciderlo”. Perché anche se fosse possibile controllare quel potere, può un governo (anche il suo) o una singola persona detenerlo? Per Hunt, la risposta è negativa.
Da qui nasce il “tradimento” e inizia la caccia alla chiave, che segna solo l’inizio di una lunga missione, il cui epilogo ci verrà svelato nel sequel.
I rischi dell’IA e la cybersecurity
La pellicola debutta sul grande schermo in una fase storica contraddistinta da tensioni geopolitiche inedite e da un’accelerazione esponenziale nello sviluppo dell’IA a fini militari e della sensibilità delle intelligence al tema della cybersecurity. Le forze armate di tutto il mondo stanno investendo nell’IA per migliorare la loro capacità di rilevare e rispondere alle minacce, prendere decisioni rapide e automatizzare le attività. Alcuni dei più recenti sviluppi nell’applicazione dell’IA in campo militare includono l’uso di droni armati che possono essere controllati da remoto, di sistemi di intelligenza artificiale per identificare e tracciare bersagli, di robot per eseguire compiti pericolosi o ripetitivi o di sistemi di intelligenza artificiale per analizzare grandi quantità di dati per identificare modelli e tendenze. Il filo conduttore che unisce queste tipologie di impiego è il fattore umano, in capo al quale è ancora ben saldo il potere decisionale. E se l’IA consentisse di realizzare armi autonome in grado di prendere vita? Ecco che emergerebbero profonde questioni etiche circa l’accountability di un’arma senziente. A quale autorità risponderebbe il “robot”? L’essere umano può accettare che l’IA possa prendere decisioni di vita e di morte? L’altro grande tema riguarda più in generale lo spionaggio al tempo della cybersecurity. La cybersecurity è l’insieme di misure e attività volte a proteggere i sistemi informatici, i dati e le reti da attacchi informatici. L’obiettivo della cybersecurity è quello di ridurre il rischio di violazioni della sicurezza informatica, che possono causare danni economici e fisici ad asset strategici di un paese. Negli ultimi anni si parla con sempre più insistenza di “guerra cibernetica”. Gli attacchi informatici, infatti, sono ad oggi uno dei metodi più utilizzati dalle intelligence per raccogliere informazioni riservate, come piani militari o strategie industriali, oppure per costruire campagne di disinformazione e propaganda al fine di destabilizzare determinati paesi, ma anche per distruggere o danneggiare le infrastrutture critiche di paesi nemici.
Il film di Tom Cruise, tra un inseguimento e l’altro, pone una serie di domande sul futuro dell’intelligenza artificiale (come tanti altri film e serie TV spopolati nei tempi recenti). Se l’IA dovesse diventare sempre più potente, potrebbe rappresentare una minaccia per l’umanità? Chi dovrebbe controllare l’IA? Ad ogni modo, speriamo che da qualche parte ci sia un Ethan Hunt pronto a salvarci se le cose dovessero mettersi male.