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Storia di Franz Kafka

3 Luglio 2023

Franz Kafka è stato una delle maggiori figure letterarie del XX secolo. Era nato il 3 luglio 1883, centoquaranta anni fa, nella Città Vecchia di Praga, nell’odierna strada Kaprova. Il padre, Hermann Kafka, era un ambizioso commerciante di stoffe venuto dalla Boemia del Nord; la madre, Julie Löwy, veniva da una buona famiglia ebraica. I suoi avi avevano scelto il cognome “Kavka”, che in ceco significa cornacchia o corvo, a seguito di un editto del 1788 dell’imperatore Giuseppe II per cui gli ebrei boemi dovevano adottare nuovi cognomi. L’infanzia di Franz Kafka è stata piuttosto infelice e segnata dalla prepotenza della figura paterna. Due fratelli morirono in tenera età; rimasero le tre sorelle Elli (1889, Gabriela Kafka), Valli (1890, Valerie Kafka) e Ottla (1892, Ottilie David). Da bambino Kafka era un solitario. La sua stanza a casa era spesso fredda.

Soffrì molto per la mancanza di affetto dei genitori, che la maggior parte del tempo lo passavano nel negozio che dava sulla Piazza Vecchia di Praga. Qui Hermann era ammirato e temuto. Incomprensioni con il genitore non permetteranno mai la cementificazione di una buona relazione tra padre e figlio: da qui la famosa “Lettera al padre”, che lo scrittore non consegnò mai al genitore. Con la madre Franz scambiava venti parole al giorno, come scrisse in una lettera a Carl Bauer nel 1913. I sentimenti di inadeguatezza rispetto alle aspettative del padre minarono la sicurezza del giovane. Certo, la famiglia gli voleva bene; voleva che si sposasse e avesse dei figli. Franz Kafka riconosceva l’importanza del matrimonio, ma intuì che sarebbe stata la cosa più complessa della sua vita. Introverso e autocritico, lo scrittore si sentiva più un Löwy che un Kafka, di cui non condivideva la forza fisica né psicologica.

Studiò alla scuola tedesca e divenne bilingue: scrisse sempre in tedesco. In un secondo periodo, tuttavia, maturò in lui l’interesse per la lingua e la cultura ceca. A livello scolastico era perennemente incerto: pensava che non avrebbe mai sorpassato la prima elementare. Qualcosa di simile lo avvertì al ginnasio. Era molto sensibile: aveva un istinto verso l’autoflagellazione. Le sue esperienze private e fuori dalla scuola lo influenzavano molto più di quanto l’istituzione scolastica avrebbe mai potuto fare. All’inizio del percorso scolastico era uno studente diligente. Ma presto iniziò ad avere difficoltà con la matematica. Non era interessato alla religione. I voti migliori li aveva in geografia e nelle lingue. S’interessò anche alle scienze naturali. I voti in letteratura non dimostravano che sarebbe diventato un grande scrittore. La mancanza di autostima depotenziò le attività creative dello scrittore nei primi anni. Nel 1901 terminò l’Altstädter Deutsches Gymnasium e iniziò il percorso universitario.

Fece chimica per un paio di settimane. Poi passò alla germanistica, ma era interessato anche alla filosofia. Divenne dottore in legge qualche anno dopo – la cerimonia dottorale avvenne alla presenza di Alfred Weber, fratello di Max Weber. Fu durante le vacanze in Moravia, dallo zio Siegfried Löwy, medico, nel 1902 che conobbe quello che sarebbe diventato l’amico della vita, Max Brod. A vent’anni, nel 1903, ebbe la sua prima esperienza sessuale con una ragazza ceca che faceva la commessa di fronte all’abitazione nell’odierna Celetná. Frequentò bordelli per gran parte della sua vita e rafforzò l’amicizia con gruppi d’intellettuali che giravano per i caffè in stile liberty a Praga. Conosceva sin dalle elementari il futuro filosofo Hugo Bergman. Brod, Oskar Baum e Felix Weltsch erano gli amici più intimi di Franz Kafka. Nel 1906 fu praticante presso lo studio legale di Richard Löwy, dunque passò al tribunale civile di Praga.

Nove mesi alle Assicurazioni Generali, dove imparò un po’ di italiano, ma i turni di lavoro erano estenuanti – c’era solo una settimana di vacanza all’anno. Nel suo diario, Kafka si lamentava che questa attività gli rubava troppo tempo. Voleva solo scrivere; il resto gli era abbastanza indifferente. Trovò lavoro all’Istituto di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro del Regno di Boemia, dove rimase fino al pre-pensionamento nel 1922. In ufficio era abbastanza popolare: lo chiamavano “unser Amtskind”. I rapporti erano sempre ben accolti dai superiori. Imparò la vita ordinaria. Solitudine e timidezza lo condannarono ad un’esistenza solitaria. Nel 1909, il suo primo viaggio all’estero a Riva del Garda, con Brod. Si recò anche a Brescia dove vide per la prima volta un velivolo in azione. Nel 1910 iniziò la stesura dei celebri diari. L’anno dopo fece un secondo viaggio nell’Italia settentrionale.

Partendo da Praga arrivò a Zurigo, dunque Lucerna e Lugano. Passò a Milano, poi Stresa ed infine a Parigi. Ad Erlenbach passò qualche tempo in un sanatorio per motivi di salute. Franz Kafka non era un gran viaggiatore. Andò a Weimar, nel 1912, sempre con Brod. Nel 1913 si recò a Trieste, dove James Joyce insegnava inglese, ma nessuno dei due letterati sapeva dell’esistenza dell’altro. In quel tempo, Robert Musil approcciò Kafka per convincerlo a contribuire ad una rivista letteraria che stava lanciando. Kafka rigettò l’offerta e si arrabbiò con Brod che aveva dato a Musil il suo indirizzo. Nel frattempo divenne vegetariano; «mio padre dovette per mesi coprirsi il viso col giornale durante la mia cena prima di abituarsi», ricordò. Il 13 agosto 1912 incontrò Felice Bauer, rappresentante di una società di dittafoni. Dopo un lungo scambio epistolare, i due si fidanzarono.

Ruppero il fidanzamento; tornarono insieme; e ancora si lasciarono a causa della tubercolosi di Kafka, nel 1917. Felice si sarebbe poi trasferita negli Stati Uniti; una delle uniche persone legate allo scrittore che non fu vittima della Shoah. In questo periodo, Kafka si interessò al Sionismo. Nel 1912 aveva scritto La metamorfosi e La condanna. L’editore Kurt Wolff pubblicò Il fochista– primo capitolo del romanzo America. Con Ernst Weiss si recò a Lubecca e in Danimarca. Scrisse Il processo e Nella colonia penale. Visitò a Zürau (oggi Siřem), nel 1917, la sua sorella preferita, Ottilie, la più stretta confidente in famiglia. Contro la volontà del padre, Ottla aveva sposato il cattolico Josef David. A Zürau Kafka compose i Quaderni in ottavo; quindi approfondì la conoscenza dell’ebraico. Dopo la rottura con Bauer, a Schelesen (oggi Želízy) incontrò Julie Wohryzek, figlia del custode di una sinagoga praghese – Hermann si oppose alle nozze.

Tra il 1914 e il 1915 scrisse Il processo. La raccolta di racconti Un medico di campagna uscì nel 1919. Nel 1920 Kafka conobbe il giovane Gustav Janouch – che scrisse i Colloqui con Kafka. In aprile si recò a Merano per curarsi. Allora iniziò il lungo carteggio con la sua traduttrice e amica Milena Jesenská, moglie di Ernst Pollak, incontrata a Vienna in giugno. I due svilupparono in amore tormentato. A lei, che traduceva in ceco le sue opere, avrebbe poi consegnato tutti i suoi diari, che tuttavia la giornalista non poté pubblicare, giacché venne deportata a Ravensbrück. A Tatranské Matliare si fece ricoverare in un sanatorio, dove conobbe il medico ungherese Robert Klopstock. Nel 1922 iniziò la stesura de Il castello. Gli ultimi anni li dedicò allo studio dell’ebraico e ai progetti per un trasferimento in Palestina, dove avrebbe voluto mettere su famiglia e iniziare una nuova vita.

Scrisse una lettera in tal senso a Bergman che stava a Tel Aviv e che non voleva ospitare l’amico perché aveva paura che egli potesse trasmettere la tbc ai figli. Nel 1923, Kafka trascorse l’estate in Pomerania, dove conobbe la sua ultima compagnia, l’ebrea ortodossa polacca Dora Diamant, maestra d’asilo venticinquenne. In autunno decide di convivere con lei a Berlino, nel quartiere Steglitz dove visse qualche mese in tutta felicità. Qui la tubercolosi si aggravò a causa di un inverno senza carbone e un’inflazione alta nella Repubblica di Weimar. Chi avrebbe sfruttato l’inflazione fu Adolf HitlerEmilie Kafka, lontana parente dello scrittore, era la moglie del dottor Eduard Bloch, medico di Linz e benefattore del futuro Führer al momento della scomparsa della madre,Klara Pölzl nel 1907. Nel 1940 Hitler concesse ai Bloch di espatriare.

Dopo il licenziamento dall’Istituto, si dedicò interamente alla salute e alla scrittura. Di questi anni La tana e Giuseppina la cantante. Tornò a Praga nel 1924: Franz Werfel tentò di fargli ottenere una camera in un ospedale di Vienna. Ma Kafka venne trasferito a Kierling, in una clinica per gli indigenti. Assistito da Klopstock e Dora, nella prima estate, non riusciva più a muovere la bocca. Morì affamato e senza respiro, il 3 giugno 1924. Valli ed Elli vennero portate a Lodz nel 1941, dunque a Chełmno. Ottla finì a Terezín nel 1942, dove si offrì come volontaria per accompagnare 1260 bambini ad Auschwitz. È grazie a Brod che Franz Kafka è famoso in tutto il mondo. Poco prima di morire, lo scrittore lo aveva pregato di bruciare tutta la sua opera. Brod disobbedì. E dedicò il resto della sua vita alla memoria dell’amico.

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  1. Bellissimo articolo!
    se posso, consiglio la lettura del mio articolo visitabile su Google o su Linkedin: Kafka, chi ?

    Complimenti,

    Michele lombardo

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