Dopo questo primo fine settimana autunnale, dove il freddo è ritornato ad essere protagonista, lo sportivo già comincia a bramare l’apertura della stagione sciistica, perché si possa sfrecciare in allegria sulle piste locali o ci si rilassi nel weekend a guardare la coppa del mondo in televisione. Con questo spirito, oggi vi racconterò un’importante pagina di storia dello sci mondiale. Un duello all’ultima porta che ha incendiato la fiamma della competizione.
Il 23 Marzo 1975 a Ortisei, in Val Gardena, si consuma l’ultimo atto della Coppa del Mondo di Sci. In questa sede, a chiudere la stagione, é in programma una gara fuori dal comune (la prima nella storia della Coppa del Mondo): lo slalom parallelo. Un torneo ad eliminazione diretta dove due sciatori scendono parallelamente lungo un percorso a slalom per due manche. Chi porta a casa il tempo sommato migliore, passa il turno, fino alla vittoria finale.
Niente di più entusiasmante, per decidere una Coppa che vede al cancelletto di partenza 3 giganti dello sci. Un trio pari merito a 240 punti. Franz Klammer, austriaco, è uno dei più forti discesisti della storia. Quell’anno si è già portato a casa il trofeo della discesa libera, che poi si porterà a casa per altri 3 anni. Gustavo Thoeni, italiano originario di una piccola frazione della provincia di Bolzano, ha già vinto la competizione per 3 volte consecutive dal ’71 al ’73. E’ ormai affermato come uno degli sciatori più forti di tutti i tempi, e vuole riconfermarsi. L’ultimo è Ingemar Stenmark, giovanissimo svedese astro nascente dello sci alpino, a giocarsi la coppa di cristallo all’età di 19 anni.
Klammer paga la sua specialità. Da discesista affermato, lo slalom lo penalizza, ed è il primo a dover abbandonare il sogno dopo essere stato eliminato da un altro sciatore azzurro, Helmuth Schmalzl. Diverso è il percorso degli altri contendenti. Thoeni, da grande campione, si porta in finale con una buona serie di discese eliminando tutti i suoi avversari. Stenmark arranca un po’ di più, rimontando ai quarti uno svantaggio di due secondi e mezzo dalla prima manche sul polacco Bachleda, complice una caduta di quest’ultimo nella seconda.
Dopo una mattinata di tensione, il duello in finale è Thoeni contro Stenmark. Passato contro futuro. Esperienza contro talento purissimo. Migliaia di spettatori, a mezzogiorno in punto, sono collegati per assistere alla storia sportiva. Thoeni gioca in casa, ed è esaltato dal pubblico a bordo pista tutto per lui. In due discese si decide il destino di una stagione intera.
La prima manche non distingue di troppo i due, che sembrano procedere all’unisono, seppur Thoeni ottiene un leggero vantaggio per la seconda manche. Il tenore è lo stesso e nessuno sembra mollare. Il testa a testa non si ferma fino a due porte dal traguardo. Stenmark non chiude la curva e inforca. Thoeni la conclude con grazia, e si appresta a godere della vittoria del suo quarto titolo mondiale, tra la folla entusiasta. Un finale esaltante di una sfida unica nel suo genere.
Stenmark si consolerà con la vittoria del titolo nei 3 anni a seguire, e con 155 podi è ancora lo sciatore più vincente nella storia, oltre ad avere ben 15 titoli nello slalom gigante e speciale. In quella gara però c’era ancora Gustav Thoeni.