Finalmente si è tenuto il tanto atteso dialogo tra la Cina e l’Unione Europea sulle innumerevoli questioni in sospeso, tanti i temi trattati: l’emergenza Covid-19, i cambiamenti climatici e gli scambi commerciali. Ancora una volta le aspettative in tema di compromessi non sono state soddisfatte, complice il nuovo atteggiamento dell’UE.
Nuovo vertice UE-Cina: la riunione del 14 settembre, presieduta dal presidente Michel per l’UE e dal presidente Xi Jinping per la Cina, ha fatto seguito al secondo vertice svoltosi il 22 giugno. Presenti anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, per la presidenza del Consiglio.
I Temi trattati:
- Gli scambi commerciali e investimenti: come migliorare l’accesso, in particolare, in alcuni settori, quale quello agroalimentare e dei servizi digitali e finanziari. Apprezzamento da parte dei leader, compiaciuti per gli accordi raggiunti sul comportamento delle imprese di proprietà dello stato e sul trasferimento di tecnologie.
- I cambiamenti climatici e biodiversità: la Cina è un partner fondamentale per la riduzione del cambiamento climatico e per preservare la biodiversità. Allo stesso tempo è fondamentale il ruolo della Cina nel promuovere un proprio sistema nazionale di scambio di quote di emissione.
- Risposta al covid-19: unione a livello internazionale per finanziare la ricerca e la successiva diffusione del vaccino.
- Affari internazionali e altre questioni: i leader dell’UE hanno espresso la propria titubanza rispetto alle misure adottate dalla Cina per imporre la legislazione nazionale in materia di sicurezza a Hong Kong, oltre che in merito al deterioramento della situazione dei diritti umani.
Qual è stata la posizione assunta e i toni utilizzati dall’UE? Soprattutto, ci chiediamo a quali accordi programmatici si è giunti. Al netto delle parole, possiamo certamente affermare che si sia trattato, in verità, di un incontro/dibattito sulle “Questioni in sospeso”.
Le conclusioni
L’efficacia di questo incontro risulta piuttosto labile, poiché nonostante la centralità dei punti trattati, notevoli questioni sono rimaste irrisolte. Complice il particolare e (finalmente!) diverso atteggiamento assunto dall’UE.
Un incontro previsto mesi fa in presenza in Germania, con lo scopo di suggellare l’intesa sulle modalità di regolazione degli investimenti tra UE e Cina. Inoltre, questo summit, nato e rimasto in sordina, ricalca un trend in voga già dall’Accordo di Prima Fase tra Stati Uniti e Cina dello scorso gennaio: un’attesa, sempre più palpabile, per i risultati delle elezioni presidenziali americane. La dimostrazione che gli Stati hanno ancora il potere di influenzare profondamente lo scacchiere internazionale.
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