Jorge Franganillo / Wikimedia Commons

IL RUOLO DELLE CRIPTOVALUTE NELLA GUERRA

3 Maggio 2022

L’invasione russa in Ucraina ha avuto una serie di ripercussioni sui sistemi finanziari dei due paesi coinvolti, i quali, per esigenze differenti, stanno ricorrendo alle criptovalute per raccogliere risorse finanziarie. Se gli ucraini stanno raccogliendo finanziamenti per sostenere la resistenza e per gli aiuti umanitari, i russi possono utilizzare le criptovalute per aggirare le sanzioni occidentali. Stiamo assistendo ad uno spot per rilanciare l’immagine nel mondo delle criptovalute, apparentemente immuni all’influenza del potere politico, al contrario del tradizionale canale bancario.

LE CRIPTOVALUTE NON SONO MONETA

Le criptovalute sono rappresentazioni digitali di valore, utilizzate volontariamente come mezzo di scambio per l’acquisto di beni e servizi; non sono emesse da banche centrali e non costituiscono moneta legale. Generalmente sono create da un emittente privato e non sono fisicamente detenute dall’utente, ma movimentate attraverso un wallet virtuale a cui si può accedere esclusivamente da un dispositivo connesso alla rete. Le criptovalute possono essere acquistate con moneta tradizionale su una piattaforma di scambio, possono essere utilizzate per effettuare acquisti in favore di altri soggetti titolari di portafogli virtuali e possono essere riconvertite in moneta legale. Ogni operazione è anonima e inserita in un “registro” chiamato blockchain.

La maggior parte delle banche centrali e dei regolatori finanziari guarda con scetticismo alle criptovalute, principalmente per il rischio di utilizzo per fini illeciti, il rischio di hackeraggi, la mancanza di tutela legale e l’elevata volatilità, determinata dall’assenza di una banca centrale in grado di intervenire per stabilizzarne il valore.

UCRAINA HUB GLOBALE DELLE CRIPTOVALUTE

Secondo il Global Crypto Adoption Index 2021 di Chainalysis, l’Ucraina è il quarto paese al mondo per utilizzo di criptovalute. Da tempo l’Ucraina punta ad affermarsi come hub mondiale delle valute digitali, integrando le nuove tecnologie applicate alla finanza nel sistema bancario nazionale e incentivando gli investimenti per le attività di mining (processo energivoro di “creazione” delle criptovalute attraverso supercomputer). Figura chiave in questo progetto è il giovanissimo vicepremier e ministro per la trasformazione digitale Mykhailo Fedorov.

Poco prima dell’invasione russa, il parlamento ucraino ha approvato una legge sulla regolamentazione delle criptovalute che:

  • determina lo stato giuridico, la classificazione e le proprietà degli asset virtuali;
  • determina le autorità di regolamentazione del mercato;
  • crea le condizioni per un’ulteriore formazione del campo legale nel mercato degli asset virtuali;
  • determina l’elenco dei fornitori di beni virtuali e le condizioni della loro registrazione;
  • prevede l’attuazione di misure di monitoraggio finanziario nel campo degli asset virtuali.

La legge stabilisce che la Commissione nazionale per i valori mobiliari e il mercato azionario (la corrispettiva della nostra Consob) si occupi di formare e attuare la politica statale nel campo delle risorse virtuali, rilasciare permessi ai fornitori di servizi di asset virtuali, regolamentare, supervisionare e monitorare il settore.

IL RUOLO DELLE CRIPTOVALUTE NELLA GUERRA

Da febbraio il governo ucraino ha ricevuto circa 106 milioni di dollari attraverso donazioni in criptovalute e Nft (non-fungible token) per finanziare la resistenza e gli aiuti umanitari. Un’opera digitale in formato Nft, raffigurante la bandiera dell’Ucraina, ha raccolto oltre 6,7 milioni di dollari.

Esclusi dal sistema dei pagamenti SWIFT, privati dell’accesso ai conti detenuti all’estero e incerti sul valore che il rublo potrebbe assumere nel lungo termine, i cittadini russi che hanno accesso alle criptovalute possono utilizzarle per effettuare pagamenti, tuttavia alcune piattaforme stanno partecipando attivamente all’isolamento finanziario della Russia. Binance, la principale piattaforma mondiale per lo scambio di criptovalute, dopo l’iniziale ritrosia ad accodarsi alle istituzioni finanziarie attive nelle sanzioni alla Federazione, ha bloccato le operazioni di deposito per cittadini russi, persone residenti in Russia o persone giuridiche russe che detengono criptovalute per un importo pari o superiore a diecimila euro. Una decisione non scontata vista la rilevanza del mercato russo e i recenti trascorsi tra la società e un’agenzia legata ai servizi di sicurezza russi.

La piattaforma Coinbase ha bloccato invece 25.000 wallet legati alla Russia, giustificando l’operazione con il fatto che gli indirizzi erano correlati a individui o entità russe che si riteneva fossero coinvolti in attività illecite. Quindi anche le criptovalute si rivelano potenziali strumenti della geopolitica, una concessione fatale per cripto-teorici che però potrebbe portare grandi benefici alla loro immagine e spingere le autorità politico-finanziarie occidentali a rivedere la loro tradizionale avversione.

BIDEN ANNUNCIA IL DOLLARO DIGITALE

Il 9 marzo Joe Biden ha annunciato il sostegno al progetto sullo sviluppo del dollaro digitale della Federal Reserve, analogo a quello già annunciato dalla Banca Centrale Europea, dalla Bank of China e dalla Banca Centrale Russa. Al momento si tratta solo di annunci, ma è evidente l’interesse degli Stati Uniti nel voler integrare i punti di forza delle criptovalute nel sistema finanziario americano, tutelando la centralità del dollaro nell’economia globale. Il CEO di BlackRock, Larry Fink, nella sua lettera annuale agli azionisti, ha accennato al potenziale impatto della guerra sull’accelerazione delle valute digitali.  Un sistema di pagamento digitale globale potrebbe migliorare il regolamento delle transazioni internazionali, riducendo il rischio di riciclaggio di denaro e di corruzione.

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