Summer School 2022 della Scuola di Politica di Codice Sorgente - via Facebook

Il tempo della politica, vivere il tempo che ci è stato dato

28 Aprile 2023

Da grande appassionato di Politica, mi sono spesso chiesto che cosa non abbia funzionato dopo il disfacimento della Prima Repubblica. La disaffezione verso la politica è cresciuta costantemente, talvolta aizzata dai media, talvolta, più spesso, dalle forze politiche stesse.


Ma perché i giovani non si interessa(va)no di politica? Mi è sempre sembrato inspiegabile. In fondo è una cosa che riguarda tutti, nessuno escluso. Ma con l’avvento della pandemia qualcosa è cambiato: abbiamo assistito ad un pullulare di scuole di formazione politica (indipendenti o di partito) e a un numero sempre maggiore di blog online, podcast e canali YouTube creati da e per i giovani che si occupano di politica e di attualità.


Un brulicare incessante, come un formicaio dopo una grande tempesta. La speranza è che, come le formiche, anche i più e meno giovani vogliano trovare quello spirito civico e di sacrificio necessario per costruire una società migliore.


Non saprei indicare con certezza che cosa sia cambiato, probabilmente perché si tratta di un mutamento di fondo, lento e costante, che procede da tempo nella società. L’interesse per la Politica da parte delle nuove generazioni, che ora sembra essersi rinnovato, spesso non è stato incanalato a causa di partiti spaesati che hanno perso la capacità d’essere guida. Molti giovani hanno dunque deciso di porre sé stessi e il proprio impegno al di fuori della politica (intesa in senso stretto, come la vita interna dei partiti) focalizzandosi su singoli temi oppure facendo politica in senso lato, partecipando attivamente al mondo dell’associazionismo, del volontariato o dell’informazione.


Con l’involuzione dei partiti a partiti personalistici o senza identità, i giovani che vogliono impegnarsi attivamente in Politica non riescono a trovare un contesto capace di aiutarli a crescere e maturare come si poteva fare nei partiti di massa della Prima Repubblica.


Quello che è importante fare è offrire ai tanti giovani che vogliono fare la differenza nella vita pubblica uno spazio dove possano crescere (non solo professionalmente e culturalmente) anche tramite il confronto fra persone provenienti da background culturali e “ideologici” differenti. Un contesto in cui possano essere compresi, sostenuti e dove possano imparare e allo stesso tempo dare qualcosa a loro volta.


Proprio per questo nasce nel 2019 la Scuola di formazione politica promossa da “Codice Sorgente. Idee ricostruttiveper creare quell’humus dal quale è possibile contribuire a rigenerare una classe dirigente per il territorio e per il nostro Paese, cercando di favorire nelle giovani generazioni la capacità di comprendere e reagire alla complessità del contesto attuale.


In questi giorni sono aperte le iscrizioni alla IV edizione della Scuola dedicata agli under 35.
La Scuola si propone, tramite lezioni tenute da relatori e relatrici di primissimo livello, di fornire una preparazione teorica e pratica, anche attraverso l’esperienza laboratoriale.


La Scuola vuole offrire un “equipaggiamento” culturale ed emotivo necessario nei contesti
istituzionali, professionali e sociali dove gli studenti e le studentesse potranno impegnarsi con
l’obiettivo ultimo di dare un contributo attivo e costruttivo all’epocale transizione in corso.


L’edizione 2023-24 prenderà il via con una lectio magistralis tenuta dal Professor Angelo
Panebianco che si terrà sabato 17 giugno. Il 25 e 26 agosto si terrà a Candriai la tradizionale Summer School: una due giorni interamente dedicata al tema delle fasi di transizione verso la vita adulta e delle disuguaglianze tra generazioni dove i nuovi studenti e le nuove studentesse potranno conoscersi e confrontarsi con chi ha partecipato alle edizioni passate. Da settembre a giugno si terranno invece delle lezioni a cadenza mensile con diversi relatori e relatrici, tra i quali la prof.ssa Daria de Pretis e i professori Tito Boeri e Filippo Andreatta.


Oltre a queste lezioni più teoriche si cercherà di trasmettere un metodo per creare e valutare le politiche pubbliche, da mettere in pratica con il percorso dei “tavoli di lavoro” che consentono a piccoli gruppi di studenti, affiancati da un tutor, di offrire alla pubblica opinione proposte di public policy volte a risolvere dei problemi ritenuti importanti dagli studenti stessi.


Per concludere vorrei essere ottimista e vedere un fausto auspicio in quel brulicare incessante di cui parlavo, nascosto da una calma apparente, che dimostra non solo l’interesse dei più giovani per la Politica ma anche la volontà di ricercare strumenti che consentano di esprimersi e comprendere ciò che succede in una società sempre più complessa.

Sperando che una nuova classe dirigente possa formarsi attraverso gli unici metodi possibili: dedizione e competenza.

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