Juventus - Inter le pagelle

JUVENTUS – INTER: LE PAGELLE SENZA VOTI

6 Aprile 2022

Juventus-Inter è stata la dimostrazione che il calcio è una sintesi perfetta della vita: quando la sfiga (o il c**o) ci si mette di mezzo, c’è poco da fare. Da tifosi, certo, è complicatissimo appellarsi alla sola dea bendata, e i temi scaturiti dal match sono infiniti, da una parte e dall’altra. Chi scrive è un tifoso con il sangue bianconero, e proprio per questo motivo riuscirà ad essere imparziale e lucido nelle sue analisi.

Eravamo quattro amici al VAR, gli altri scrivevano sul giornale

Partiamo parlando di episodi, giusto per chiudere in fretta il triste capitolo. Rosso su Rabiot? Non c’era. Rosso su Lautaro? Non c’era. Rigore su Dumfries? C’era. Giusto ribatterlo? No, andava assegnata l’autorete. Rigore su Zakaria? C’era. Perché il VAR non è intervenuto? Chi lo sa. Questa volta non c’è nessun “palla poi piede” che tenga, con buona pace dei varisti in stile Massa. Arbitraggio? Insufficente, più che altro per qualche mancato fischio e cartellino supplementare (vedi Skriniar su Vlahovic).

Potremmo chiudere qui il “triste capitolo” sugli episodi di Juventus – Inter, ma un’osservazione va fatta. Parliamo di giornali e di media. Che il rigore su Zakaria fosse netto penso sia chiaro, ma allora perché nessuno ne ha parlato? Non che io sia un tifoso che ama aggrapparsi agli episodi, però la disparità di trattamento mi sembra fuori dal normale. Nessun titolone sulle prime pagine dei quotidiani, solo esaltazione per la vittoria “di carattere” dei nerazzurri. A parti invertite, in passato, tutt’altro metodo.

Le pagelle senza voti di Juventus – Inter

Inter

Partiamo dall’Inter. Squadra irriconoscibile. Simone Inzaghi, l’uomo che aveva aggiunto le belle giocate alla concretezza spartana di Conte, prima si è lasciato goffamente scappare il primato della classe, poi si è perso i gol, il gioco e, ultimamente, anche la decorosità che deriva dall’onestà intellettuale davanti ai microfoni (vedi i commenti sugli errori arbitrali pro Inter).

Skriniar si conferma uno dei migliori difensori della Serie A, non che ci fosse bisogno di Juventus – Inter per affermarlo; Bastoni distratto; Brozovic solito fulcro del gioco; Lautaro prova a calciare cose (tra cui Locatelli, il quale approfitta dell’aiutino e si butta sul cosplay di Chiellini col turbante) con scarsi risultati; Dzeko e Barella si dice siano usciti lunedì mattina dalle tasche di De Ligt e Rabiot; Calhanoglu freddo; Dumfries fortunato; Handanovic in veste Marvel prova la parata laser, ma Capitan Traversa lo salva all’ultimo; Perisic sacrificato, D’Ambrosio pettinatissimo.

Juventus

Passiamo alla Juventus. Squadra irriconoscibile. Massimiliano Allegri, l’uomo che aveva bandito dal calcio i concetti di attacco, tecnica e bel gioco, ha messo giù la squadra più offensiva che aveva e se n’è venuto fuori con 22 tiri totali (contro i 5 dell’Inter), tra cui un palo e una traversa, mostrando una certa signorilità nel sorvolare sulle discussioni relative alle decisioni arbitrali.

Chiellini si conferma un mostro sacro del calcio, non che ci fosse bisogno di Juventus – Inter per affermarlo; De Ligt concreto e attento, scivola una volta e rischia di combinare il casino; Morata caparbio ma inefficace, pesta i piedi alla persona sbagliata; Cuadrado impreciso; Rabiot manda in campo il suo sosia: grande prestazione; Danilo inconsistente; Vlahovic impara, ma per ora rimandato ad Agosto; Alex Sandro si dice sia uscito lunedì mattina dalla sua stessa tasca; Dybala toccante, non solo nel senso che tocca tanti palloni, ma anche perché il tentativo di lasciare il segno sulla sua futura ex squadra è commovente; Zakaria sfortunato.

Un occhio al futuro post Juventus – Inter

I nerazzurri rimangono accodati al Napoli e, insieme alla compagine partenopea, rosicchiano due punticini al Milan capolista: lo scudetto rimane a portata. La Juventus non è mai davvero rientrata nel giro delle pretendenti, ma la sconfitta dell’Atalanta (con una partita da recuperare contro il Torino) e la vittoria della Roma lasciano invariato il potenziale gap di 5 punti che la consolidano al quarto posto.

Per l’Inter, la partita è un brutto campanello di allarme. Quella di domenica sera non è stata una vittoria “di carattere” come molti l’hanno definita. Certo, ci sono stati molti duelli, molta aggressività, ma è mancato il cinismo della squadra cattiva ad arrivare sotto porta. Difficile che si recuperi la verve per questo rush finale. Il destino dell’Inter è nelle mani di Inzaghi, nei piedi di Brozovic e nei risultati di Napoli e Milan. Per la prossima stagione, un consiglio a Marotta: dai un occhio agli attaccanti, ma non guardare il fragile Dybala, hai bisogno di gol.

Per i bianconeri, Juventus – Inter deve essere considerata la prima partita della stagione 22/23. Allegri deve ripartire da qui, dall’intensità, dal carattere offensivo e aggressivo, con un Dybala (e forse un Chiellini) in meno, ma con un Chiesa e un McKennie in più. Il mercato estivo dovrà portare un centrocampista (Pogba? Milinkovic-Savic?) e un terzino sinistro pronto per giocare titolare (se avete dei nomi fateli, io non ne ho): allora si potrà parlare di scudetto ancora una volta. A breve termine, solidità e zero pressioni: la qualificazione in Champions è quasi in tasca.

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