La casa ad Anderlecht del civis mundi Erasmo da Rotterdam

20 Giugno 2024

Intellettuale nomade, rinascimentale errante Erasmo da Rotterdam ha abitato anche ad Anderlecht, quartiere a Sud-Ovest di Bruxelles, che oggi ospita la sua casa-museo. Un complesso a mattoni rossi in stile gotico-fiammingo, con tetto a punta e recinzione di alberi. Erasmo fu uno dei più grandi scrittori del suo tempo, il Rinascimento, caratterizzato dal rinnovamento dei concetti di conoscenza. La sua è una delle case più antiche di Bruxelles – del XV secolo – e museo dal 1932. Oggi conserva una ricca collezione di opere d’arte, tra cui i dipinti di Hans Holbein il Giovane, Hieronymus Bosch e Quentin Massys, insieme con mobili d’epoca e una biblioteca con le prime edizioni delle opere di Erasmo. Il saggio più celebre, Elogio della follia, non era solo un pamphlet critico nei confronti delle élite secolari ed ecclesiastiche. Ma un dono affettuoso al suo amico Tommaso Moro.

L’umanista si definiva difensore dell’eleganza del latino, la lingua colta del tempo. Riformatore delle tradizioni cristiane e innovatore nel campo dell’istruzione, ancora oggi il nome di Erasmo da Rotterdam è associato agli studi – si pensi all’omonimo programma dell’Unione Europea – ma anche all’innovazione. Nato il 28 ottobre, forse nel 1466 o nel 1469, studiò a Deventer, poi fece i voti religiosi a Gouda, unendosi all’Ordine di Sant’Agostino. Ricevette l’ordinazione sacerdotale nel 1492 e proseguì gli studi teologici a Parigi. Nel 1499, si trasferì in Inghilterra, dove entrò in contatto con John Colet e Moro, quindi con Enrico VII. Il periodo trascorso in Italia (1506-1509) rappresentò una svolta cruciale. Diplomato in teologia a Torino, nel 1508 collaborò con Aldo Manuzio a Venezia per pubblicare un’edizione degli Adagi, proverbi dell’antichità.

Consigliere di Carlo V, Erasmo da Rotterdam scrisse L’Educazione del principe cristiano e pubblicò la prima edizione in greco del Nuovo Testamento nel 1516. Tra il 1517 e il 1521, a Lovanio, fondò il Collegio delle Tre Lingue (latino, greco, ebraico). Nel 1521, dopo un soggiorno ad Anderlecht, si oppose a Martin Lutero con l’opuscolo Del libero arbitrio. Nel 1529, si trasferì a Friburgo in Brisgovia, poi a Basilea, dove morì il 12 luglio 1536. Negli anni Venti del XVI secolo, Anderlecht era una città mercantile, luogo d’elezione per l’aristocrazia brussellese che vi erigeva le sue residenze estive. La prosperità di Anderlecht era legata alla venerazione a San Guidone, il santo protettore degli animali da allevamento. All’ingresso della casa si accede alla “Camera della retorica”. Sopra il camino, il ritratto di Papa Adriano VI.

A Guillaume Budé, Erasmo scrisse: «Ti scrivo queste righe dalla nostra campagna di Anderlecht, dove, spronato dal tuo esempio, ho preso anch’io a vivere nei campi». Nello studio sono esposti vari ritratti di Erasmo e opere di Albrecht Dürer. «Civis mundi sum, communis omnium vel peregrinus magis», si legge in una epistola. In effetti, Erasmo è un “homo viator”. La sua costante ricerca di nuove fonti bibliche, di mecenati ed impegni in tutta Europa gli ha permesso di costruire una solida rete di amicizie. Nello studio si trova una lettera autografa indirizzata all’amico Erasmus Schets. La lettera ha un percorso affascinante: passa ai duchi di Ursel, al prelato Pierre de Ram, allo studioso Adolphe Quetelet. Dürer ebbe occasione di incontrare Erasmo in almeno quattro occasioni, creando due ritratti dell’umanista. Una di queste incisioni lo raffigura con il calamaio. Erasmo avrebbe commentato la rappresentazione: «Somiglianza: nulla».

Nel proseguire nel corridoio e nel grande salone in legno al piano terra, ci si imbatte in un’altra statua di Erasmo. Costruita nel 1515, la Sala Rinascimentale rappresenta il primo esempio di uso della prospettiva tridimensionale nell’architettura dei Paesi Bassi che sia pervenuto fino ai giorni nostri. La sala vanta pareti rivestite in pelle di Cordova e mobili gotici. Per garantire la loro conservazione, i libri esposti nelle vetrine vengono regolarmente sostituiti. Il trittico di Bosch – “L’Adorazione dei Magi” – fu commissionato per la collegiata di Anderlecht. Salendo le scale, si raggiunge un secondo pianerottolo. La tromba delle scale ospita una serie di incisioni basate su disegni di Hans Burgkmair e una bozza per un dipinto che ritrae Erasmo da Rotterdam a Basilea. Si entra poi nella Sala degli Affreschi, dove sono ospitati alcuni pezzi della collezione di Jules Vandenpeereboom, ex primo ministro belga.

Ci sono anche mobili e sculture di epoca gotica e rinascimentale, oltre a una straordinaria raccolta di dipinti murali. L’ultimo spazio accessibile al pubblico è la biblioteca. Le tre vetrine espongono edizioni dei secoli XVII, XVIII e XIX di opere scritte o curate da Erasmo da Rotterdam. Che ha rappresentato una figura rivoluzionaria nel panorama intellettuale del tempo, mettendo in discussione la filosofia tradizionale, allora ancorata alla scolastica medievale. Si è distinto per essere stato tra i primi a utilizzare un approccio scientifico e filologico nell’interpretazione dei testi sacri. Nelle schede esposte nella casa museo si spiega che il pensiero di Erasmo può essere sintetizzato in quattro punti principali. Primo: il pacifismo. Il Nostro fu profondamente scosso dalle devastanti conseguenze delle guerre. Secondo: il rinnovamento della Chiesa. Erasmo riteneva che la principale missione della Chiesa dovesse essere la diffusione della fede e non la gestione come se fosse uno Stato.

Terzo: la tolleranza. Era convinto che non si dovesse mai condannare le idee altrui. Sviluppò una concezione dell’uomo che lo vedeva indipendentemente dalla sua fede religiosa, sottolineando l’importanza del libero arbitrio. Quarto: l’unità della cultura europea. Erasmo si considerava un cittadino del mondo e rifiutava ogni forma di attaccamento nazionale. Ammirava le nazioni e le società in cui la cultura e l’umanesimo erano in pieno sviluppo. A fine di visita, sono visitabili anche i giardini della casa. Ribattezzato il “Giardino delle malattie” l’orto ospita una vasta collezione di piante medicinali, utilizzate dai medici di Erasmo per trattare i suoi molteplici disturbi, come calcoli renali, dissenteria e mal di testa. Erasmo era noto per essere ipocondriaco, ma il suo giardino può essere considerato idealmente un luogo dove la filosofia e l’arte si fondono.

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

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