wallner/Pixabay

MA LA BELLEZZA, ALLA FINE, L’HA SALVATO ‘STO MONDO?

20 Novembre 2020

In un mondo troppo grande e troppo complesso in cui il dolore è l’unico sentimento predicato dai media sorge spontaneo chiedersi come sopravvivere. Forse Dostoevskij aveva ragione, forse aveva torto. La Bellezza può davvero salvare il mondo?

Il Covid-19, in meno di un anno, ha contagiato 55.659.785 persone in tutto il mondo, uccidendone 1.338.769 (dati del ministero della salute). Il 29 ottobre tre persone sono morte nel cuore di Nizza per via di un ennesimo attentato di matrice islamica. Un altro attentato, questa volta a Vienna la sera del 2 novembre, ha portato con sé la vita di 4 cittadini, mentre altri 17 sono rimasti feriti. In Italia, causa le restrizioni per contenere la pandemia, numerosissime proteste hanno travolto le maggiori città del Paese causando scontri violenti tra polizia e manifestanti. Il fardello del cambiamento climatico, intanto, incombe su tutti noi minacciando il futuro del pianeta e creando una delle situazioni geopolitiche più critiche mai viste.

Alla luce di tutte queste notizie desolanti risuona forte e chiara quella frase pronunciata da Dostoevskij per bocca del Principe Myškin ne “L’idiota”: “la bellezza salverà il mondo”. Forse questi giganti della letteratura non andrebbero scomodati ogni qual volta il mondo ci appare un fardello troppo grande da sostenere sulle nostre spalle; forse questa, come altre centinaia di migliaia di frasi e citazioni troppo inflazionate, andrebbe presa semplicemente per quello che è: un frammento della più alta letteratura umana; forse, però, esiste un filo rosso che lega inesorabile ognuno di noi con ciò che legge e desidera, ed è incredibile come una singola frase decontestualizzata mostri la speranza insita negli uomini che il dolore e la sofferenza siano passeggeri, che esista qualcosa -la bellezza- che arriverà a salvarci.

Ma come potrebbe mai la bellezza salvare il mondo, questo mondo?

Chiariamoci, sono passati un po’ di anni da quando Policleto formulava il suo “canone” e lo scolpiva nel Doriforo, da quando Platone idealizzava la Bellezza, l’Amore e la Meraviglia e da quando gli aristotelici -poi con l’aiuto dei cristiani- dividevano il cielo delle cose perfette e immutabili dal terreno delle cose finite e indegne. È passato un bel po’ di tempo, quindi, da quando gli esseri umani erano universalmente convinti di aver compreso l’essenza della Bellezza. E, nonostante molti abbiano cercato di capire e definire che cosa fosse il bello oggettivo, la maggior parte di noi è oggi convinta che la bellezza sia semplicemente un elemento soggettivo. Tuttavia, i più paiono non essersi resi conto di quanto questo sia una conquista.

Nel corso dei secoli abbiamo assistito ad innumerevoli tentativi di spiegare la bellezza e di illustrare quale fosse il carattere oggettivo di questa. Tentativi maldestri, perlopiù, che hanno puntualmente mancato il loro obbiettivo, rafforzando però quella convinzione che andava prendendo piede: la Bellezza è soggettiva e indefinibile. Questo può apparire come un fallimento, una conclusione che è necessario ammettere poiché non si è stati in grado di trovare di meglio ma, in realtà, nasconde in sé ben altro. Ammettere che la bellezza è soggettiva equivale ad ammettere che ogni essere umano è diverso e libero di poter pensare, capire, scegliere quello che lui singolarmente reputa bello.

L’ammissione della soggettività della bellezza è una delle più grandi esaltazioni del valore del singolo individuo che siano mai state fatte. E, anche se la nostra società è costretta a combattere quotidianamente con spinte collettivistiche e autoritarie, il nostro mondo, questo mondo, è quello in cui si è ammesso che l’individuo è più importante delle presunte categorie universali, quello in cui l’individualità è il valore più importante.

Ma, in tutto ciò, che c’entra Dostoevskij?

Il mondo non è mai stato così complesso. Il numero di individui che possono entrare in contatto tra di loro si è moltiplicato esponenzialmente in pochissimi anni. Quotidianamente, è possibile dialogare e scontrarsi con culture, lingue, religioni e mentalità estremamente differenti dalle proprie. Questo ha portato al generarsi di problemi sociali e politici talmente complessi da far perdere la percezione di quanto il potere individuale possa essere rilevante. Basti pensare al cambiamento climatico e a quanto ognuno di noi sarebbe in grado di fare se solo non fossimo convinti che questi sono problemi troppo “grandi” per noi. Gli individui formano quello stesso mondo sul quale credono di non poter agire. E allora forse sta proprio a noi salvare il mondo.

E la bellezza? La bellezza, invece, dovrà salvare noi. Uno degli effetti più devastanti della pandemia che da inizio marzo sta stravolgendo le nostre vite è presumibilmente quello sulla salute mentale. Gli effetti che le quarantene, il distanziamento sociale, la crisi economica, la paura collettiva di ammalarsi e di far ammalare avranno su tutti noi potremo comprenderli a fondo solo quando il peggio sarà passato, ma non dobbiamo abbassare la guardia. L’Istituto Superiore di Sanità teme che quanto stiamo vivendo possa impattare sulla salute mentale della popolazione e che il tasso dei suicidi possa aumentare significativamente.

Salviamoci

La bellezza è soggettiva e indefinibile ma, qualunque cosa sia questa fantomatica bellezza e in tutte le sue infinite sfaccettature, deve fare del bene. Quindi, che per voi la bellezza risieda nelle note della vostra canzone preferita; nello sguardo del vostro partner; nel viaggiare in sella alla vostra moto; nell’osservare un cielo stellato; nel salire su di un palco; nell’andare allo stadio a tifare; nell’uscire a ubriacarvi con gli amici; non smettete mai di cercare la bellezza, salvatevi, salviamoci. E quando questo pare non bastare, ricordate che c’è del bello anche nel chiedere aiuto.

4 Comments

  1. Menomale che abbiamo questi giovani…..sì sì la bellezza ci salverà, solo quando avremo imparato a rispettare il mondo e tutti gli esseri che lo abitano. Fintantochè continueremo a imprigionare, violentare, schiavizzare gli animali, non ci potrà essere salvezza….ma siamo sulla direzione buona….

LASCIA UN COMMENTO

Your email address will not be published.