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Referendum Giustizia – L’intervista doppia

12 Giugno 2022

Oggi, domenica 12 giugno, si votano i referendum sulla giustizia promossi da Lega e Partito Radicale. Nonostante le probabili difficoltà nel raggiungere il quorum e la scarsa copertura informativa degli ultimi mesi in merito alle tematiche oggetto dei quesiti, noi di AlterThink ci siamo già occupati dei referendum giustizia tramite un articolo a favore e uno, invece, con le ragioni dei contrari.

Desideriamo infine accompagnarvi al voto con una breve intervista doppia ad un esponente dei favorevoli, Arcangelo Macedonio, coordinatore di Più Europa e Radicali Bologna, e uno dei contrari, il Professore e magistrato Domenico Gallo, presidente del comitato per il NO.

Referendum n.1 – scheda rossa
ABOLIZIONE DECRETO SEVERINO


Le motivazioni del SÌ – Arcangelo Macedonio

Le attuali disposizioni in materia di incandidabilità, ineleggibilità e decadenza delle cariche in maniera automatica non sono degne di una democrazia avanzata. Oggi è possibile che un amministratore locale, ad esempio, venga sospeso temporaneamente dal mandato anche in caso di condanna non definitiva. Molti amministratori sono così stati ritenuti innocenti dopo che per anni questa legge ne ha impedito la vita politica e civile. A giudicare deve essere sempre un equo e giusto processo.

Le motivazioni del NO – Domenico Gallo

Come cittadini abbiamo interesse che il Parlamento non sia popolato di pregiudicati. L’abrogazione della legge Severino nuoce al corretto funzionamento delle istituzioni parlamentari. Non a caso la Costituzione prevede che i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche abbiano il dovere di esercitare le stesse con disciplina ed onore. Questa richiesta esprime la forte insofferenza del ceto politico per il controllo di legalità.

Referendum n.2 – scheda arancione
LIMITAZIONE DELLA CUSTODIA CAUTELARE


Le motivazioni del SÌ – Arcangelo Macedonio

Mille persone all’anno vengono incarcerate e poi risulteranno innocenti. Il nostro è il quinto Paese dell’Unione Europea con il più alto tasso di detenuti in custodia cautelare, il 31%, un detenuto su tre. Per questo motivo bisogna restringere la possibilità di infliggere restrizioni alla libertà personale delle persone non ancora condannate. La carcerazione preventiva deve essere utilizzata solamente per i casi più gravi, dove vi è un reale pericolo di fuga, di inquinamento della prova o di reiterazione di reati gravi. La custodia cautelare dovrebbe essere un’eccezione, non la regola.

Le motivazioni del NO – Domenico Gallo

Tale quesito non riguarda inoltre soltanto la custodia cautelare, ma investe tutte le misure cautelari. Orbene, l’abolizione delle misure cautelari nel caso di pericolo di reiterazione dei reati, ha l’effetto di smantellare completamente il contrasto alle attività criminali. Impedisce, per esempio, di interrompere una progressione criminosa.

Referendum n.3 – scheda gialla
SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI DEI MAGISTRATI

Le motivazioni del SÌ – Arcangelo Macedonio

Il rapporto strettissimo tra magistrati e PM oggettivamente annacqua l’imparzialità dei giudici, rappresenta un vantaggio esplicito per l’accusa. Questo referendum mira a rendere unica e irreversibile la scelta operata dal magistrato fra funzione giudicante o requirente, migliorando in tal modo anche la professionalità di chi decide della nostra vita.

Le motivazioni del NO – Domenico Gallo

La separazione delle carriere schiaccia il Pubblico Ministero sull’attività di polizia e lo allontana dalla cultura della giurisdizione. Come cittadini non abbiamo bisogno di un avvocato della polizia, che un domani potrebbe essere assoggettato al controllo politico, ma di un magistrato imparziale che possa condurre le indagini e guidare l’attività di polizia giudiziaria nell’interesse esclusivo della verità.

Referendum n.4 – scheda grigia
VALUTAZIONE DEI MAGISTRATI

Le motivazioni del SÌ – Arcangelo Macedonio

In un paese normale questo problema non si porrebbe neanche: è impensabile che solamente i magistrati valutino la professionalità, le competenze e il lavoro degli stessi magistrati. Sarebbe invece giusto che i magistrati che decidono della libertà del cittadino possano essere valutati obiettivamente anche da chi, come gli avvocati, tutti i giorni lavora a stretto contatto con essi. In questo modo andremmo anche ad attenuare il peso delle correnti.

Le motivazioni del NO – Domenico Gallo

La partecipazione degli avvocati membri dei consigli giudiziari ai pareri sulle valutazioni di professionalità dei magistrati è del tutto irrilevante ai fini del buon andamento dell’amministrazione della giustizia. Del resto le decisioni sull’avanzamento in carriera dei magistrati spettano al Consiglio Superiore della Magistratura, che da sempre decide con la partecipazione dei membri laici.

Referendum n.5 – scheda verde
RIFORMA DEL CSM

Le motivazioni del SÌ – Arcangelo Macedonio

Risulta necessario spezzare il rapporto con le correnti, permettendo ad ogni magistrato di essere libero di candidarsi alle elezioni del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) senza dover raccogliere sottoscrizioni – quei famosi pacchetti di voti che detengono le associazioni. Il caso Palamara ha raccontato molto. Votando SÌ potremmo invertire questa rotta e l’attuale sistema clientelare.

Le motivazioni del NO – Domenico Gallo

Eliminare la necessità di presentare delle firme di sostegno alla propria candidatura durante le elezioni del Consiglio Superiore della Magistratura è un’innovazione non si comprende se più inutile o bizzarra. Chi non riesce ad ottenere nemmeno l’appoggio di venticinque magistrati per la presentazione della sua candidatura non ha nessuna possibilità di essere eletto. Questa Innovazione non comporta alcuna riforma del CSM.

A prescindere dunque da cosa voterete, vi invitiamo a recarvi alle urne e continuare, anche dopo il voto, ad interessarvi al funzionamento della giustizia in Italia - aspetto poco considerato quanto fondamentale in un Paese come il nostro, dove la macchina giuridica va ancora a rilento e vede la ministra Cartabia all'opera per migliorarne le procedure.

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