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ELON MUSK SI PRENDE TWITTER

5 Maggio 2022

Quello che per molti era solo un bluff mediatico si è rivelato in poche settimane un deal da 46,5 miliardi di dollari, con il coinvolgimento delle principali banche d’affari americane. Un’operazione lampo che ha messo il consiglio di amministrazione di Twitter nelle condizioni di non poter rifiutare l’offerta del miliardario di origini sudafricane, fondatore e amministratore delegato della Tesla e di SpaceX. Tuttavia, l’operazione potrebbe avere delle ricadute sulle azioni Tesla, costringendo Musk a rivedere la propria esposizione.

LE PRIME MOSSE

Il 4 aprile Elon Musk ha dichiarato di aver comprato il 14 marzo il 9,2% delle azioni di Twitter, diventando il principale azionista. Nel dettaglio, Musk ha acquistato oltre 73 milioni di azioni, per un valore di 2,89 miliardi. Dopo l’annuncio il prezzo delle azioni di Twitter è aumentato del 27%.

Il 13 aprile Musk ha presentato un’offerta di acquisto da 44 miliardi di dollari (54,20 dollari ad azione, +38% rispetto al prezzo dell’ultimo giorno di negoziazione precedente l’annuncio pubblico dell’acquisto del 9,2% del capitale azionario) al consiglio di amministrazione di Twitter, resa pubblica il 14 aprile.

Nella lettera Musk scrive: “La mia offerta è la mia migliore offerta finale e se non viene accettata, dovrei riconsiderare la mia posizione di azionista”. Musk non è entrato nel consiglio dell’azienda, in quanto se lo avesse fatto avrebbe dovuto rispettare il limite della partecipazione azionaria al di sotto del 15%.

Sempre il 14 aprile Twitter ha dichiarato di aver ricevuto “una proposta non richiesta e non vincolante da Elon Musk per acquisire tutte le azioni ordinarie in circolazione della società” e che avrebbe “esaminato attentamente la proposta per determinare la linea d’azione che ritiene sia nel migliore interesse del società e tutti gli azionisti di Twitter”.

UN’OFFERTA IRRINUNCIABILE

Il consiglio di amministrazione di Twitter ha inizialmente adottato una “poison pill” per bloccare la scalata di Musk, ovvero ha stabilito di concedere agli azionisti il diritto di acquisto di azioni aggiuntive ad un prezzo scontato nel caso in cui un soggetto avesse ottenuto il controllo di più del 15% della società.

Musk ha risposto minacciando con un tweet una scalata ostile: “Absolutely. It would be utterly indefensible not to put this offer to a shareholder vote. They own the company, not the board of directors”. Il 25 aprile il consiglio di Twitter ha accettato l’offerta all’unanimità. Sulla decisione finale potrebbero aver inciso diversi fattori, in particolare l’offerta elevata e i problemi economici che attanagliano il social network.

Musk ha messo sul piatto 21 miliardi di dollari di capitale personale e ha ottenuto un prestito di 13 miliardi da un pool di banche coordinate da Morgan Stanley che si impegna anche a fornire un finanziamento da 12,5 miliardi garantito dal valore delle azioni Tesla.

Ai fini della riuscita dell’operazione sarà fondamentale l’apporto personale del magnate, in quanto la società californiana non gode di buona salute. Negli ultimi anni, otto volte su dieci Twitter non ha realizzato utili e non gode di buona reputazione agli occhi delle agenzie di rating.

POSSIBILI SCENARI

L’acquisizione verrà completata entro il 2022 e prevede il passaggio di Twitter da public company quotata a società privata non quotata. Nell’accordo è stata inserita una clausola che impone a Musk di pagare una penale da un miliardo di dollari nel caso in cui volesse tirarsi indietro. E non è affatto scontato che l’operazione vada a buon fine.

Molto dipenderà dall’effettiva capacità di Musk di disporre di risorse liquide (che Forbes stima essere pari a 2 miliardi di dollari, a fronte di un patrimonio di 270 miliardi) e dagli effetti collaterali sull’andamento delle azioni Tesla.

A fine aprile Musk ha venduto azioni per 8,5 miliardi preoccupando gli analisti e dichiarando che non seguiranno ulteriori vendite. Tuttavia, essendo le azioni collaterali di uno dei due finanziamenti erogati da Morgan Stanley, il rischio di un significativo ribasso del prezzo del titolo potrebbe spingere Musk a fare un passo indietro.

Secondo Reuters, il miliardario sarebbe in contatto con altri potenziali investitori per portare avanti l’acquisizione riducendo la sua esposizione.

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