Grafica di Alberto Venturini per AlterThink

Suprema (e reazionaria) Corte! e le altre notizie indispensabili per questa settimana – con Matteo Muzio

6 Maggio 2022

Cari ascoltatori, bentrovati! Da oggi, venerdì 6 maggio 2022, trovate la quinta puntata de La Minestra degli Esteri, il primo podcast firmato AlterThink. È disponibile su tutte le piattaforme di streaming audio, da Spreaker a Spotify passando per Apple Podcast, e vi propone una selezione variegata di tematiche quasi completamente ignorate dai nostri media questa settimana, oltreché una rassegna stampa frizzante e alternativa.

È uscita l’edizione 2022 del rapporto per la libertà di stampa nel mondo a cura dell’ONG Reporters Sans Frontières. I risultati sono a dir poco raggelanti. È preoccupante il posizionamento dell’Italia, al 58esimo posto, ma anche il bilancio globale dovrebbe scuotere le coscienze: solo il 27 % dei Paesi registra punteggi da “zona verde”.

Nel nostro feuilleton di attualità internazionale, torniamo a fare il punto sulla situazione in Germania: sono sotto attacco le performance non brillanti del governo insediatosi a dicembre. Il Capo dell’Opposizione Friedrich Merz, nuova guida della CDU, si serve delle evidenti lacune della maggioranza per rifinire la sua leadership e compie – primo politico tedesco a farlo – un viaggio in Ucraina, quasi come capo di un governo ombra. Eppure, non si può dire che la collocazione della Cancelleria Scholz sia ambigua. Un’analisi.

Negli USA, la bozza della Corte Suprema trapelata ai giornalisti di Politico inquieta. Nel giro di qualche settimana, infatti, la sentenza Roe Vs. Wade che protegge il diritto ad abortire delle donne americane, potrebbe andare incontro a un ribaltamento. Discutiamo la questione in un’intervista con Matteo Muzio, giornalista, esperto di politica statunitense ed ideatore di Jefferson-Lettere dall’America.

Si sono tenute le elezioni in Irlanda del Nord. Stando agli ultimi sondaggi, le urne potrebbero arridere per la prima volta ai nazionalisti repubblicani dello Sìnn Fein, storicamente favorevoli a una riunificazione irlandese e all’indipendenza dal Regno Unito. Decriptiamo questo ed altri dati politici nella nostra puntata.

In chiusura di puntata, proviamo a riflettere sull’ascesa di Elon Musk al controllo di Twitter. Quali rischi? Quali opportunità? Non c’è forse un pizzico d’ipocrisia in chi critica aprioristicamente il patron di Tesla?

Buon ascolto, e buon fine settimana su AlterThink!

In questa puntata

Matteo Muzio, giornalista e specialista di questioni americane. Dirige “Jefferson – Lettere dall’America”, piattaforma giornalistica dedicata al mondo a stelle e strisce che ha fondato. Scrive inoltre per Il Foglio, Domani e Rolling Stones, collabora con Good Morning Italia ed è analista di politica statunitense per la Rete Uno della Radiotelevisione svizzera (RSI).

Le segnalazioni di questa settimana

Presentazione della ventesima classifica mondiale della libertà di stampa – Reporters sans frontières (RSF.org)

Ventesima mappatura della libertà di stampa nel mondo – RSF.org (per le grafiche)

Embargo sul petrolio russo. Domande e risposte – Handelsblatt, 2/05/2022

Il lungo addio al petrolio russo – Handelsblatt, 2/05/2022

La questione dei 100 miliardi – Süddeutsche Zeitung, 4/05/2022

L’Irlanda del Nord verso un sisma politico – Courrier International, 1/05/2022*

In Irlanda del Nord, la marcia del tempo: gli unionisti in campo per un’elezione che potrebbe premiare lo Sinn Fein – The Observer, 24/04/2022

Irlanda del Nord, i giovani elettori alla ricerca di partiti oltre le vecchie divisioni – The Guardian, 2/05/2022

Musk, il media mogul: ama Twitter così tanto da comprarselo – Financial Times, 29/05/2022

Consigli non citati

Guerra e indignazione, il dilemma del vecchio West – Jürgen Habermas in esclusiva sulla Süddeutsche Zeitung, 28/04/2022

N.B. Courrier International è una rivista settimanale francese – edita dal gruppo Le Monde – che, similemente a quanto fanno altre testate come Internazionale, ripubblica la traduzione dei migliori articoli usciti sulla stampa internazionale. L’articolo qui citato è tratto infatti dall’Irish Times (link in pagina).

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