Dall’emissione del primo Eurobond della storia all’inizio dei lavori della Conferenza, passando anche per gli Europei di calcio. Sono settimane intense e nel nostro continente si respira un’aria diversa. L’Europa riparte e questa volta, finalmente, sembra farlo davvero.
DA SOGNO A REALTÀ
Il 15 giugno del 1987 viene lanciato l’Erasmus, un programma che condizionerà la vita di milioni di giovani europei, contribuendo a rendere effettivo il significato filosofico della cittadinanza UE: tutti un po’ diversi, ma uniti.
Esattamente 34 anni dopo, il 15 giugno è anche il giorno in cui viene emesso il primo Eurobond della storia, volto a finanziare uno dei piani più ambiziosi che l’integrazione europea abbia conosciuto: Next Generation EU.
A poche settimane dall’arrivo della pandemia, tutta l’Europa unita guardava con timore alle videoconferenze dei leader UE, nella speranza che questi trovassero un accordo in grado di rispondere ad una crisi senza precedenti. Dopo oltre 15 mesi tra riunioni, veti e rinvii, questa nostra grande ambizione comune sta finalmente diventando realtà.
È iniziata anche l’approvazione dei Piani nazionali di ripresa, ovvero quei progetti che costituiranno il vero volto, concreto e tangibile, della rinascita europea. Ad accompagnarli, il tour Make it real lanciato dalla Presidente Von der Leyen che, oltre a ricordarci che Next Generation EU sta diventando realtà, riporta, dopo tanto tempo, le istituzioni europee tra le persone.
IL RISVEGLIO DELLA CITTADINANZA UE
Vi sono poi altri due avvenimenti importanti.
L’approvazione del Green Pass, che non è solamente un QR code per vivere le nostre vacanze in sicurezza, ma lo strumento concreto che segna il ritorno dell’Europa senza confini, pilastro del nostro essere cittadini europei.
Ma anche la Plenaria inaugurale della Conferenza sul futuro dell’Europa. Essa rappresenta la rinascita della cittadinanza attiva, nonché il mezzo più potente che abbiamo per disegnare un’Unione Europea all’altezza delle nostre aspettative.
Ora uniamo i pezzi. Next Generation EU rappresenta il mezzo per ricostruire dalle macerie di questa crisi, con un modello di sviluppo nuovo che metta al centro persone e sostenibilità. La Conferenza, invece, è l’opportunità di ripensare il modello di integrazione europea che abbiamo ereditato, al fine di rendere l’Unione più unita e quindi più forte nell’affrontare le sfide politiche e sociali del nostro tempo. Il Green Pass e l’Erasmus – che con il nuovo QFP vede i propri fondi quasi raddoppiati – ci fanno riscoprire, invece, la forza e l’unicità di essere cittadini UE.
Ad accompagnare tutto questo gli Europei di calcio. Un momento di competizione tra le nostre Nazionali. Ma anche un momento che ci riporta, tutti insieme, ad emozionarci e festeggiare sotto un maxi-schermo di un parco o di una piazza. Nella consapevolezza che, proprio come dice la canzone, il cielo è uno.
Dai vicoli di Atene al centro di Dublino
Hai visto come sembra un po’ tutto più vicino?
(…) Siamo tutti qui, ma che spettacolo
Quasi identici non è un miracolo
Tutti liberi
Tutti o nessuno
Il cielo è uno
Il cielo è uno, Ermal Meta