Fauzan Saari/Unsplash

MOMENTI DI GLORIA

26 Maggio 2020

Ogni atleta, in cuor suo, spera di poter vivere il fatidico momento di gloria. Il suo allenamento è guidato dalla tendenza verso quest’attimo, che si verifica quando giunge alla sua realizzazione. La sintesi che legittima e che porta nell’olimpo della storia, dopo aver compiuto un’impresa che nessun altro prima era riuscito a fare.

Nell’anno 2004, “La Gazzetta dello Sport” fece uscire in edicola “Momenti di Gloria”. Una raccolta di venti videocassette che raccontavano i più grandi episodi sportivi degli ultimi cinquant’anni, dalle più celebri sfide in ambito calcistico per la nostra nazionale, alle rocambolesche vittorie olimpiche nel tiro a segno. Una breve narrazione anticipava il filmato, accompagnato dalla telecronaca originale del tempo e, quando possibile, interviste di approfondimento.

Inutile dire che queste videocassette furono da me adorate e consumate fino a quando i videoregistratori hanno continuato a funzionare, e ricordo con piacere che ai tempi aspettavo con ansia la settimana successiva perché mio padre tornasse a casa con in mano il nuovo numero uscito, con ogni volta un tema differente: una diversa sfumatura del significato del momento di gloria.
Il riuscire a vincere la competizione per la prima volta, l’infrangere un record storico, il lavoro di squadra che riesce a ribaltare le sorti avverse, vincere da giovanissimi stupendo tutti, battere i rivali storici, riconfermarsi dopo anni ancora il migliore, e arrivare sul tetto del mondo ne sono un esempio.

Questa raccolta ha insegnato che tanti sono i modi per raggiungere il risultato tanto sognato e molteplici sono i particolari che rendono l’evento unico nel suo genere. La bellezza giace nel brivido della competizione, nell’onestà del confronto e la reciproca lotta verso un’obiettivo che può essere ottenuto da uno solo. Una bellezza che si palesa tramite la grande forza di volontà, l’umiltà, il senso del lavoro e la forza mentale dei grandi atleti che hanno fatto la storia, da cui bisogna ispirarsi.

Ma serve per forza essere i migliori per provare la stessa sensazione? Sentirsi gloriosi significa compiere qualcosa di unico, e ciò non significa che debba per forza tradursi in una vittoria. E’ glorioso quando la preparazione porta ad un risultato sperato, se accompagnato dal sentimento di aver dato il massimo per ottenerlo. Non è necessario essere per forza un atleta olimpico. Ognuno nel suo piccolo può aspirare a provare la più bella emozione tramite l’impegno e credendo al risultato finale fino in fondo.

LASCIA UN COMMENTO

Your email address will not be published.