Sebbene non si sia mai ritenuto liberale in politica, liberista in economia e libertario sulle tematiche sociali, Václav Havel è stato uno dei padri del liberalismo della Storia contemporanea. Aperto e tollerante, compassionevole e orgoglioso, intravedeva un ruolo importante nello Stato nella società e nell’aiuto ai più deboli. Tuttavia, detestava la mano repressiva dello Stato e il controllo verticale sugli individui. Sono cinque gli elementi di liberalismo in Václav Havel
Novant’anni fa Franklin Delano Roosevelt trionfava su Herbert Hoover nelle elezioni presidenziali statunitensi. Si trattò delle trentasettesime consultazioni elettorali e il tema di maggior rilievo trattato durante la campagna elettorale fu la Grande Depressione. Roosevelt vinse con il 57.2 per cento e si aggiudicò quarantadue Stati su quarantotto: il primo democratico in ottant’anni a vincere una maggioranza corposa nel voto popolare. Quanto a Hoover, presidente uscente, aveva tentato di gestire
Vladimir Putin compie settant’anni. Gli auguri sarebbero stati più numerosi da parte della comunità internazionale se il 24 febbraio scorso non avesse optato per la sua hitlerizzazione: trasformarsi, cioè, da dittatore a criminale di guerra. Con l’invasione dell’Ucraina Putin ha compiuto un salto di qualità, per così dire, nella scala degli autocrati, posizionandosi al pari di chi un tempo aggredì le democrazie vicine e ha compiuto crimini contro l’umanità. L’Hitlerismo
Il campo di concentramento di Auschwitz si trova ad un paio di chilometri dalla stazione ferroviaria del paese di Oświęcim, tra Katowice e Cracovia, in Polonia. Aperto nel 1940 per volontà di Heinrich Himmler, ad Auschwitz I sono transitate centinaia di migliaia di persone che nell’ex fortino hanno conosciuto il male assoluto. Il duro lavoro del campo, gli abusi, la fame e le malattie che qui regnavano con il terrore,
Edmund Burke è considerato il padre del conservatorismo moderno. Credeva che nelle società non ci dovesse essere né un eccesso di libertà, né un eccesso di democrazia. La prima avrebbe condotto all’anarchia, la seconda alla tirannide. Burke era molto critico nei confronti della bigottissima Chiesa d’Inghilterra, ma al contempo criticava pure l’ateismo. Voleva un parlamento forte, eletto e legittimo. Istituzioni solide che applicassero il rule of law. Legislature lunghe non
Devono essere stati terribili i cinquantasette giorni che separarono la morte di Giovanni Falcone dalla sua. E quei momenti, rievocati in libri, film, serie tv, fanno ipotizzare un Paolo Borsellino che sapesse bene quale fosse il suo destino dopo la Strage di Capaci. Era solo una questione di tempo. Eppure, l’ex procuratore di Marsala non scappò. Continuò anzi a fare il proprio dovere in maniera minuziosa, con il peso sulle spalle di una condanna
Il 3 luglio 1992 la Camera dei deputati era in silenzio: per la prima volta dall’inizio di Mani Pulite, Bettino Craxi parlava in modo solenne e deciso del finanziamento pubblico ai partiti. Il discorso che il leader socialista pronunciò esattamente trent’anni fa da oggi fu un importante documento storico per il tempo e tutt’ora getta le premesse per ragionamenti, domande e riflessioni sul finanziamento delle attività politiche in Italia. Ma
Compreso tra il centro di Lublino e la periferia della città, il campo di sterminio di Majdanek potrebbe ingannare chiunque, eccetto chi ha memoria. Una fattoria, con casette e colline, penserebbero i passanti distratti. Ma tra il 1941 e il 1944, nell’ambito dell’operazione Reinhard, qui si sono consumate la prigionia e l’eliminazione fisica di migliaia di ebrei ed altri innocenti da parte dei nazisti che occupavano la Polonia. Il campo