Dopo diversi giorni di negoziazioni e trattative, alla fine anche la COP 27 è giunta al termine: nonostante alcuni risultati importanti, come un fondo per risarcire i paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, altri temi rimangono ancora tabù, soprattutto per gli “elefanti nella stanza” USA e Cina, mentre l’Italia di Giorgia Meloni si rassegna ad essere una comparsa. Anche questa Conference of Parts è giunta al termine, e
Non sono solito scrivere la mia opinione in un pezzo, però credo sia giusto farlo in questo caso, perché politicamente è successo un fatto che, per quanto sia limitato alla coalizione di centrosinistra, è molto importante per ridefinire lo scacchiere politico. La politica, come ho anche scritto nell’ultimo articolo uscito per AlterThink, deve essere pragmatica e guardare alla realtà senza ideologie. Personalmente credo che l’accordo tra i leader di Azione
È cominciata la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, e per la prima volta da molti anni al centro del dibattito vi sono i temi dell’energia e dell’ambiente, divenuti popolari sia per le conseguenze dell’invasione russa in Ucraina che per la violenta siccità che sta colpendo il nostro paese da Nord a Sud. Effettivamente bisogna “ringraziare” il conflitto alle porte dell’Europa e le alterazioni climatiche estreme (per quanto si
Al momento al centro del dibattito pubblico vi è senza dubbio il conflitto in Ucraina: la guerra nel paese est europeo è il tema che, giustamente, monopolizza le trasmissioni televisive e i notiziari, riuscendo addirittura nell’ardua impresa di scalzare il COVID come argomento più trattato dai media. Questo delicato tema ha però anche fatto sì che tutte quelle questioni considerate da molti secondarie siano accantonate: tra gli altri, il tema
La guerra in Ucraina ha portato conseguenze nefaste in ogni settore, dall’economia fino all’energia, passando per i diritti umani. C’è però un altro ambito che è radicalmente cambiato da quel 24 febbraio, ed è il giornalismo: in Italia, in Ucraina, in ogni altra parte del globo, tutti i media hanno cominciato a dedicarsi quasi esclusivamente a questo tragico fenomeno. Ed è proprio grazie ai giornalisti e ai corrispondenti esteri a
Come è scoppiata la guerra? In che modo si stanno difendendo i cittadini ucraini dall’invasione? E come viene vista la guerra in Russia? A queste e altre domande abbiamo risposto in Live con Anna Zafesova, giornalista de La Stampa, Linkiesta, Il Foglio ed esperta di Russia.
Volodymyr Zelenskyy è l’uomo sulla bocca di tutti: il presidente ucraino sta resistendo, con grande coraggio, all’invasione russa, rimanendo tra la sua gente a Kiev. Ritratto di un presidente atipico, che da attore è diventato un vero e proprio “Servo del Popolo”. “Sluha Narodu” in ucraino significa Servo del Popolo, e a partire dal 2015 questa espressione è entrata sempre più nei discorsi e nelle vite dei cittadini ucraini. Tutto
In attesa di capire come evolverà la delicata situazione sul fronte, cerchiamo di conoscere le cause culturali e politiche che hanno portato a questa guerra: lo facciamo intervistando Aldo Ferrari, docente di Lingua e Letteratura Armena, Storia della Cultura Russa e Storia del Caucaso e dell’Asia Centrale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore del Programma di Ricerca su Russia, Caucaso e Asia Centrale per l’Istituto per gli Studi