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LETTA RESTITUISCA AI GIOVANI UN FUTURO, NON 10MILA EURO

Nelle ultime settimane si è molto discusso della proposta del segretario del PD, Enrico Letta, di aumentare la tassa di successione per ricchi al fine di finanziare una dote di diecimila euro in favore dei diciottenni. Verrebbe mantenuta la franchigia di 1 milione di euro e l’aliquota massima di tassazione per le eredità e le donazioni tra genitori e figli superiori a 5 milioni di euro salirebbe dal 4% al

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L’AMORE È UNO STATO D’ALCOL, MA SONO ASTEMIO

Parlare d’amore senza essere banali è difficile, quasi impossibile. Non basta un eloquio profondo e creativo, che pure è fondamentale. Ho sempre ammirato chi riesce a farlo, come ho sempre ammirato chi riesce a convivere quotidianamente con questo sentimento di cui tutti parlano, ma con cui pochi hanno davvero dimestichezza. Recentemente mi è capitato di leggere una poesia di un ragazzo conosciuto all’università: “Dove volano gli ornitorinchi”. Ho scoperto che

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SUPER LEAGUE, UNA RISPOSTA INADEGUATA A UNA DOMANDA GIUSTA

La sera del 18 Aprile pensavamo di essere di fronte alla più grande rivoluzione sportiva della storia, oggi, solo cinque giorni dopo, ne stiamo già commentando l’esito totalmente fallimentare. Errori comunicativi grossolani e imperdonabili, analisi del rischio mal ponderata e scarsa convinzione sono all’origine della débâcle. Gli elementi in gioco per valutare la breve vita della Super League sono moltissimi, quindi andiamo con ordine. I motivi della scissione I club

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ANCHE I PREDESTINATI COME SINNER POSSONO PERDERE

L’umore dei tifosi è sempre ballerino. Siamo passati in pochi giorni da guardare con interesse il percorso di Jannik Sinner a farne un eroe nazionale quando ha conquistato la finale del Miami, salvo cadere nello sconforto più totale dopo la sconfitta. Serve sempre equilibrio nel giudicare una prestazione sportiva, ancora di più se ci troviamo di fronte a un campioncino in erba. Mi ami e non Miami L’altoatesino era arrivato

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NON TUTTE LE OPINIONI SONO IDEE

Premessa La classe dirigente italiana, non solo quella politica, vive da anni una crisi (ahimè) ben più preoccupante della crisi economica che stiamo vivendo ora. Può sembrare una frase forte, ma nei fatti non lo è, ne abbiamo sotto gli occhi ogni giorno svariate dimostrazioni. Il dibattito pubblico degenerato, oserei dire marcescente, è solo uno dei sintomi di tale crisi, ma è ciò su cui vorrei concentrarmi. Un’argomentazione degna di

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NON CI MERITIAMO DRAGHI… E ALLORA?

Replica all’articolo di Francesco Saverio De Marchi Troppo spesso noi liberali, o più vagamente noi che apparteniamo al quarto quadrante del political compass, siamo troppo severi nel giudicare la realtà. Francesco, che stimo dal punto di vista intellettuale e invidio per il fascino, non fa eccezione. Per quanto condivida la sua tesi di fondo e apprezzi particolarmente la scelta del titolo, trovo che l’analisi possa essere integrata di ampi tratti

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SULLA VITA, SULLE RELAZIONI UMANE E SULL’INDIVIDUALISMO

Per un liberale nel senso classico del termine, la base della convivenza civile è costituita dalla triade lockiana: vita, proprietà, libertà. Definendo non negoziabili tali valori, diritti naturali per Locke, gli esseri umani possono autodeterminarsi e vivere liberamente. Sul piano politico c’è poco da dire su una verità a mio avviso inconfutabile, ma nello svolgersi della quotidianità mi sono convinto che la vita non appartenga solamente agli individui che la