Mirko Boschetti

Mirko nasce nel celebre 1994, in Romagna. Dopo la laurea in giurisprudenza a Milano affronta alcune esperienze lavorative in giro per l'Europa, per poi tornare nella terra natia. Ha e ha avuto diverse passioni, ma quella che è rimasta sempre nel tempo è la passione per la politica.

LA GIUSTIZIA GIUSTA È UN NOBILE INTENTO, NAUFRAGATO IN UN REFERENDUM PIENO DI DUBBI E CRITICITÀ

Secondo la maggior parte degli istituti demoscopici, non molti sanno che il 12 giugno si terrà un referendum e a più di 40 milioni di italiani verranno sottoposti al voto 5 quesiti. Il macrotema che verrà affrontato sarà quello della giustizia, e gli argomenti toccati in tre quesiti saranno di natura organizzativa o carrieristica del corpo dei magistrati, uno riguarderà la limitazione del regime cautelare, e un quesito tratterà la
3 Giugno 2022

Spid-y Gonzales: come la brigata anti-spid sfugge alla realtà

Qualche settimana fa mi trovavo ad un banchetto (fisicamente palpabile oltre che visibile) organizzato per continuare a raccogliere le firme per i quesiti sull’Eutanasia Legale. Commentavo con qualche amico radicale che ero stupito che la solita élite mediatica-costituzionalista non si fosse ancora indignata per la temibile ventata di modernità che ha addirittura consentito di raccogliere le firme attraverso l’agevole sistema dell’identità certificata digitale. Come si suol dire, me la sono
23 Settembre 2021

ALCUNE RIFLESSIONI SULL’IMPOSTA (LIBERALE) DI SUCCESSIONE

Quando nell’anno 6 d. C. Augusto introdusse una imposta del 5% (vigesima pars “un ventesimo”) sulle successioni e legati d’ogni genere (vigesima hereditatum et legatorum), si ebbero forti resistenze in Senato poiché fatta eccezione di un progetto subito abbandonato di Giulio Cesare, l’imposta non aveva precedenti: anzi da secoli i cittadini romani non pagavano più alcun tributo allo Stato, mentre la “vigesima” li collocava, in parte, allo stesso livello dei provinciali.Il gettito era
25 Maggio 2021

CRISI DI GOVERNO O CRISI POLITICA? | LIVE CON MATTEO RICHETTI

Partiti che si sfaldano, pattuglie di responsabili, partiti con più parlamentari che elettori, partiti personali senza struttura che decidono la linea su Twitter senza indire assemblee o direzioni. Un tempo c’era chi profetizzava l’arrivo dei partiti leggeri o liquidi: verticistici, senza strutture ben definite, che si adattano volta per volta ai temi della società civile e che si sfaldano insieme al proprio leader. Adesso – con alti e bassi –

LA PATRIMONIALE È GIUSTA, MA VA PENSATA BENE

Nel 1946 con l’Italia in macerie e da ricostruire, il liberale Luigi Einaudi pubblicava un piccolo volume dal titolo molto semplice “L’imposta patrimoniale”. Questa imposta, a detta di Einaudi, doveva servire proprio per ricreare una sorta di fiducia tra cittadino e Stato, fiducia che era stata rotta in anni di dittatura e guerra. La lettura di Einaudi è quanto mai attuale: il sistema tributario era rappresentato come un groviglio di
4 Dicembre 2020

IL COVIDDI C’È E LE COSE SONO UN PO’ PIÙ COMPLESSE

Qualche anno fa uno dei più bei film di Sorrentino dava vita ad un Giulio Andreotti misterioso e abile, a tratti simpatico e serio. In una delle scene più contemporanee della politica un neo direttore di Repubblica Scalfari intervistava (o, meglio dire, interrogava) Giulio Andreotti collegando con un interessante e veritiero gioco tra causalità e casualità alcuni dei drammi che il Paese aveva attraversato durante i premierati Andreotti alla sua
18 Ottobre 2020

QUALE SCENARIO DOPO IL SÌ?

Negli stessi giornali che hanno fatto campagna incessante per il No, il giorno dopo il referendum si titolava parlando delle regionali. Editoriali passionevoli, interviste di costituzionalisti intimoriti, politici della prima, seconda e terza repubblica mobilitati insieme a senatori a vita ed ex calciatori come Costacurta. Il fatto che dopo questo voto che sembrava dovesse essere il muro ai populismi mostrando una rimonta spettacolare del fronte del no (giravano nelle ore
24 Settembre 2020

LE RAGIONI DI UN SÌ RIFORMISTA

Seppur in mezzo a tutte le difficoltà dovute ad una discussione referendaria molto povera, è mio tentativo cercare di restare ancorato al contenuto e partire dal punto fondamentale, nonché l’unico banale quesito di questo referendum: i parlamentari sono troppi? A questa domanda nessuno può dare risposte certe e mi sembrerebbe stupido mettere sulla bilancia costituzionalisti come Carlassare, Ainis, Ceccanti e Onida per il sì, e le preparatissime professoresse della mia
17 Settembre 2020