Dopo diversi giorni di negoziazioni e trattative, alla fine anche la COP 27 è giunta al termine: nonostante alcuni risultati importanti, come un fondo per risarcire i paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, altri temi rimangono ancora tabù, soprattutto per gli “elefanti nella stanza” USA e Cina, mentre l’Italia di Giorgia Meloni si rassegna ad essere una comparsa. Anche questa Conference of Parts è giunta al termine, e
Questo avranno pensato molti osservatori al di fuori di Israele al delinearsi dei risultati elettorali del voto del 1 Novembre, che sembra consegnare 65 seggi alla coalizione dell’ex Primo Ministro e leader del Likud. Di nuovo. A niente sembra essere valsa, in termini di prospettiva elettorale, la formula di “governo del cambiamento” messa in campo da Naftali Bennett prima e da Yair Lapid poi: la coalizione di governo composta dal
Vladimir Putin compie settant’anni. Gli auguri sarebbero stati più numerosi da parte della comunità internazionale se il 24 febbraio scorso non avesse optato per la sua hitlerizzazione: trasformarsi, cioè, da dittatore a criminale di guerra. Con l’invasione dell’Ucraina Putin ha compiuto un salto di qualità, per così dire, nella scala degli autocrati, posizionandosi al pari di chi un tempo aggredì le democrazie vicine e ha compiuto crimini contro l’umanità. L’Hitlerismo
In un contesto geopolitico in continuo mutamento, segnatamente nel continente asiatico, il Giappone è chiamato ad affrontare sfide crescenti, in particolare quella di contrastare l’ascesa cinese che, negli ultimi decenni, è parsa inarrestabile. Il paese del Sol Levante ridefinisce la strategia attorno ai concetti di Indo-Pacifico e autodifesa collettiva Rivendicazioni territoriali, contese economiche, militarismo nei mari del Pacifico e, in generale, una situazione politico-diplomatica sempre più tesa, hanno spinto il
Ci sono attimi, seppure brevi, in cui percepiamo l’ombra della storia scorrere davanti a noi: in un batter d’occhio vengono consacrati al tempo. Nella giornata di giovedì 8 settembre, la Regina Elisabetta II d’Inghilterra è deceduta. Se n’è andato l’ultimo baluardo del secolo scorso, una regina amata e rispettata non solo in Gran Bretagna e nei Paesi del Commonwealth. Una protagonista del Novecento, una testimone dei più importanti avvenimenti del
Non è semplice raccontare a chi, per la sua giovane età, non ha vissuto quegli anni come venne percepita la nomina di Michail Gorbaciov a Segretario generale del PCUS, e dunque a leader dell’Unione Sovietica, nell’ormai lontanissimo 1985. Per dare un’idea delle speranze e persino degli entusiasmi che quell’evento aveva suscitato, basti citare qui quanto scriveva nel 1988 Moshe Lewin, uno dei maggiori studiosi della storia russa e sovietica e
L’omicidio di Abe Shinzō, ex Primo Ministro del Giappone, ha sconvolto la popolazione e la comunità internazionale. Personaggio divisivo e al contempo illuminante, Abe è stato il politico più influente del Giappone degli ultimi decenni. Abe Shinzō, ex Primo Ministro giapponese, è morto l’8 luglio 2022 all’età di 67 anni a seguito di alcuni colpi di arma da fuoco esplosi durante un comizio che si teneva nella città di Nara.
La settimana appena trascorsa ha visto lo svolgersi di una delle manifestazioni pubbliche più celebri e partecipate di Israele: l’annuale parata del Pride di Tel Aviv, che ha chiamato a raccolta oltre 170.000 persone da tutto il Paese per le strade di quella che è la sua città più vivace e dinamica. Tel Aviv, d’altronde, è la celebrazione della diversità come ricchezza e ne ha fatto un suo tratto caratteristico in tutte