Non è bastata la tragedia. No. È stato necessario trovare immediatamente un capro espiatorio, così da scatenare i social. Quelli lì s’ascoltavano tutto il giorno musica dai testi sguaiati, violenti, maschilisti, al limite del “penale”. Erano fighters e avevano la «licenza» di dare pugni, calci e prodursi in prese da lotta libera. Si pompavano tutto il giorno all’insegna del culto del corpo e della forza bruta. Uccidere qualcuno è il
Una breve riflessione su come cambiare le nostre opinioni, per quanto fondamentale, non vada in accordo con altri aspetti dell’esistenza. Uno dei piaceri della nostra esistenza è conversare: quell’umana tendenza a far vibrare l’aria in maniera tale da suscitare una risposta nei nostri simili. Ora magari a vibrare sono gli schermi degli smartphone e una grande quantità di elettroni, ma l’effetto è lo stesso. Non solo strumento utilissimo ma anche
La pandemia ci ha posto una nuova Grundfrage, la heideggeriana domanda metafisca radicale, che ha segnato l’ora più buia e scandirà il nascere della prima alba del mondo post stato d’emergenza: la Covid-19 ha già modificato o modificherà il nostro mondo, la nostra società, il nostro essere-con-gli-altri, la nostra soggettività? La questione è, letteralmente, epocale. La tensione critica donataci da questo interrogativo è preziosa, e non deve essere smarrita in
L’altro giorno, mettendomi finalmente a riordinare la libreria, ho fatto quello che faccio sempre: perdermi nella lettura delle numerose opere che fanno di me una persona colta, saggia e certamente superiore alla media. Perché come tutti sappiamo, la lettura e lo studio sono elementi che più che migliorare noi stessi ed offrirci spunti di riflessione stimolanti ed introspettivi, devono assolutamente elevarci all’interno di una conversazione consentendoci di distruggere intellettualmente il
Mi è capitato recentemente di fare body-shaming, ho insultato qualcuno per il suo aspetto fisico; lo ammetto. È deplorevole. Ma c’è un però. Stavo guardando in compagnia la serie Tales from the Loop quando è stata inquadrata una persona in forte sovrappeso. Mi è uscita una battuta che era più un insulto che un motto di spirito. Qualcosa di, a dir poco, riprovevole; è inutile dire che sul momento ho
Il COVID19 non ha solamente evidenziato le tante debolezze strutturali del nostro Paese, ha anche inspessito la linea che separa in due gruppi gli uomini, ricordandoci che ci sono alcuni animali più sociali degli altri, terrorizzati dalla solitudine, incapaci di “staccare la spina”, di leggere un libro, di guardarsi un film, di stare a casa. Era il 2004 quando Patrick McGinnis, studente della Harvard Business School, in un editoriale per
Come inquadrare i fatti che stanno accadendo in America a seguito della morte di George Floyd? Come inquadrare coloro che scendono nelle piazze per manifestare? Ma soprattutto come inquadrare coloro che durante le manifestazioni hanno messo a ferro e fuoco le città americane? Una questiona lessicale. Si può parlare di una rivoluzione in atto negli Stati Uniti? Apparentemente no. A mancare sono alcuni tratti fondamentali di ciò che chiamiamo rivoluzione.
Espongo uno degli errori logici che molto frequentemente tutti, proprio tutti, commettiamo: la fallacia ad hominem. Spero che in questo modo potremo evitarla e migliorare il nostro modo di comunicare. Oggi voglio essere un po’ pedante, ma spero di non risultare palloso. Prendere in considerazione gli errori logici che commettiamo in una discussione è a mio avviso un punto fondamentale per migliorare la qualità della nostre conversazioni, anche le più